Sylvain Rifflet: Troubadours
In questo decennio il sassofonista Sylvain Rifflet s'è imposto tra gli emergenti più eclettici del jazz francese con dischi molto apprezzati, come l'audace Mechanics (Jazz Village 2015) e l'orchestrale Refocus (Verve 2017). In quest'ultimo ha voluto affermare la sua filiazione per Stan Getz (di cui rilegge l'album Focus) anche se la vicinanza è solo timbrica e la ricerca espressiva è ampiamente personale.
In questo nuovo lavoro cambia ancora direzione e s'ispira alle musiche dei trovatori nell'Occitania del 12° secolo per comporre dieci brani dedicati a protagonisti storici dell'epoca, che esegue con l'anomalo trio comprendente Verneri Pohjolaalla tromba e Benjamin Flament alle percussioni. In aggiunta ai clarinetti e al sax tenore, Rifflet suona anche lo shruti-box, strumento indiano che suona contemporaneamente agli strumenti a fiato, con la funzione di bordone. Ne scaturisce un originale e intrigante jazz modale dai tratti medioevali, che si distanzia da quanto fatto nel jazz in quest'ambito.
Prendendo spunto da danze dell'epoca, ogni composizione porta il nome di un trovatore e si sviluppa con adesione allo spirito originale. La melodia del tema viene generalmente delineata all'unisono da Rifflet e Pohjola sul tessuto percussivo danzante o marziale di Flament, lasciando spazio alle improvvisazioni e alla costante rielaborazione contrappuntistica. La ieratica tromba del finlandese si sposa molto bene col dinamismo dei clarinetti e del sax tenore creando affascinanti contrasti. L'ipnotico bordone creato dallo shruti-box (che Rifflet usa con i piedi) è una delle carte vincenti del progetto.
I brani sono generalmente brevi, con un'efficace relazione tra momenti scritti e improvvisati. Nel finale del disco, con improvviso balzo di 800 anni, il leader al sax tenore espone un brano del repertorio jazzistico, che è poi il noto "The Peacocks" di Jimmy Rowles: esaltazione della bellezza melodica e improvvisazione col sostegno del solo shruti-box. Tre minuti dopo emerge dal silenzio un brano ombra: una libera improvvisazione collettiva in clima cameristico che riafferma il pieno ritorno dei tre al presente.
In questo nuovo lavoro cambia ancora direzione e s'ispira alle musiche dei trovatori nell'Occitania del 12° secolo per comporre dieci brani dedicati a protagonisti storici dell'epoca, che esegue con l'anomalo trio comprendente Verneri Pohjolaalla tromba e Benjamin Flament alle percussioni. In aggiunta ai clarinetti e al sax tenore, Rifflet suona anche lo shruti-box, strumento indiano che suona contemporaneamente agli strumenti a fiato, con la funzione di bordone. Ne scaturisce un originale e intrigante jazz modale dai tratti medioevali, che si distanzia da quanto fatto nel jazz in quest'ambito.
Prendendo spunto da danze dell'epoca, ogni composizione porta il nome di un trovatore e si sviluppa con adesione allo spirito originale. La melodia del tema viene generalmente delineata all'unisono da Rifflet e Pohjola sul tessuto percussivo danzante o marziale di Flament, lasciando spazio alle improvvisazioni e alla costante rielaborazione contrappuntistica. La ieratica tromba del finlandese si sposa molto bene col dinamismo dei clarinetti e del sax tenore creando affascinanti contrasti. L'ipnotico bordone creato dallo shruti-box (che Rifflet usa con i piedi) è una delle carte vincenti del progetto.
I brani sono generalmente brevi, con un'efficace relazione tra momenti scritti e improvvisati. Nel finale del disco, con improvviso balzo di 800 anni, il leader al sax tenore espone un brano del repertorio jazzistico, che è poi il noto "The Peacocks" di Jimmy Rowles: esaltazione della bellezza melodica e improvvisazione col sostegno del solo shruti-box. Tre minuti dopo emerge dal silenzio un brano ombra: una libera improvvisazione collettiva in clima cameristico che riafferma il pieno ritorno dei tre al presente.
Track Listing
Sordello (da Goito); Eble (de Ventadour); Alberico (da Romano); Beatrice (de Die); Na (de Casteldoza); Le murmure I'vo'bene; Bertran (de Born); Azalais (de Porcairagues); The Peacocks
Personnel
Sylvain Rifflet: saxophone, tenor; Verneri Pohjola: trumpet; Benjamin Flament: percussion.
Album information
Title: Troubadours | Year Released: 2019 | Record Label: Self Produced