Mondongo: Transparent Skin

Le composizioni, provenienti tutte dalla penna di André Michel Arraiz-Rivas, sono caratterizzate da un andamento perlopiù mantrico, da uno sviluppo a tratti seriale. Il basso elettrico pulsa come un cuore matto, a volte con grande frequenza, altre con misurato relax e fornisce la scarica elettrica ideale per innescare i due fiati. Che, un po' a sorpresa, non si lanciano in scorribande frenetiche o in assoli a rotta di collo. Cercano piuttosto la via di un dialogo obliquo, con unisoni che hanno nell'alchemica miscela timbrica il loro fascino e con controcanti senza rete, borderline, in bilico tra la ferrea e anomala cadenza ritmica di un Steve Coleman e le sofisticate, complesse visioni improvvisative di un Henry Threadgill.

Transparent Skin è un album coraggioso nel proporre una musica brumosa, qualche volta oscura, dalla cornice quasi crepuscolare, nella quale la bravura dei musicisti sta nell'esaltare l'armonia tra la rigidità della scrittura e delle forme con le fantasiose invenzioni solistiche e di gruppo. Musica che sa essere terrigna, groovy, fisicamente comunicativa e coinvolgente ma anche astratta, musica lontana da eccessi e sperimentalismi ma in grado di solleticare l'ascoltatore più esigente grazie a soluzioni sofisticate e ardite.

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