Brian McCarthy: The Better Angels of Our Nature

Sassofonista e arrangiatore, insegnante all'Università del Vermont, Brian McCarthy è anche un appassionato di storia e ha pensato di realizzare un concept album ispirato alla guerra civile americana, presentando due suoi brani e sette temi dell'epoca arrangiati per medio organico.

In questo nonet troviamo veterani come il trombettista Bill Mobley (già con Harold Mabern, Geoff Keezer più vari album da leader) e il sax tenore Daniel Ian Smith —professore al Berklee College of Music —accanto a giovani emergenti il più noto dei quali è il pianista Justin Kauflin.

Il pregio dell'album è quello di non eccedere sulla dimensione celebrativo-patriottica che gli americani amano molto ma sa offrire un percorso variopinto, dove episodi lirici coesistono con arrangiamenti dinamici e swinganti. Un mainstream orchestrale avanzato, che reinterpreta con fantasia un repertorio scritto tra il 1860 e il 1863. La composizione forse famosa è "I Wish I Was in Dixie's Land," un minstrel song entrato nella cultura popolare americana di cui McCarthy offre una fantasiosa versione: una pregnante introduzione che associa un solenne tema base a episodi free —ricordando la Liberation Music Orchestra —e prosegue con lunghi interventi in solo di Stantawn Kendrick al sax tenore, Zach Harmon alla batteria e del leader al contralto.

Tra i momenti più felici dell'album ricordiamo "The Bonnie Blue Flag," (un arrangiamento elastico e ricco di colore costruito sul lungo intervento di Andrew Gutauskas al sax baritono) e "Shiloh," la lirica ballad di McCarthy, con lo stesso autore protagonista al sax soprano.

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