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Testimoni del '68: Kate Westbrook
ByInsegnavo part-time al College of Art e nello stesso periodo entrai nella Mike Westbrook's Brass Band.
Nel fermento post-Sessantotto credo che i musicisti più radicali siano stati quelli dediti al Free Jazz, che si crucciavano del fatto che la loro musica non catturasse l'attenzione del grande pubblico, con il quale erano desiderosi d'interagire. Quei musicisti così sofisticati (inclusi Cornelius Cardew e la sua cerchia) da un lato apprezzavano il riconoscimento tributato loro dall'elite culturale, ma dall'altro desideravano raggiungere un pubblico più ampio, per cui si misero a fare musica più semplice, che però non sortì il successo sperato.
Il sindacato dei musicisti Inglesi partecipò agli scioperi alla fabbrica Grunwick a metà degli anni Settanta. La Brass Band marciò per solidarietà con i lavoratori, e lo stesso fece Cornelius e la sua band.
Ma per quel che ci riguardava questi sforzi non ebbero un impatto a lungo termine sui confortevoli anni Ottanta, e in Inghilterra assistemmo alla fine del tentativo di coniugare il jazz con il cambiamento politico.
Traduzione di Stefano Commodaro.
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