CBD Trio: Suspension

I tre sono veterani dell'improv e per la sassofonista svedese la formula del trio in particolare ha costituito un terreno in cui a lungo si è espressa insieme al batterista Peeter Uuskyla cambiando ogni volta il bassista (da Barre Phillips al compianto Peter Kowald). Adesso sceglie il pianoforte e gli effetti elettronici di Chris Brown e di usare in modo più esteso il flauto, nella metà dei brani.

Se in Don’s Song il suo sassofono si esprime con rabbia free costringendo gli altri a seguirla in un vorticoso rimescolare le sonorità che hanno reso celebre un movimento, quello della New Thing, che ancora influenza la scena improv attuale, altrove le atmosfere si fanno più soffuse, libere di agitarsi in un ambiente in cui l’eterea sonorità del flauto ed i piatti di Robinson stanno sospesi in un livello di comunicazione che non viene aggredito dal pianoforte, bensì accompagnato per note singole, prese sulla tastiera o all’interno, consapevolmente con poco virtuosismo, ma in possesso di una forza medianica che si irradia, che colpisce tutto in modo pesante, avvolgendoli in una sorta di forza di gravità che impedisce che sfuggano per vie tangenziali.

Il soffio di Biggi Vinkeloe, al flauto ed al sassofono, è suggestivo e trova i comprimari giusti. Naturale, suggestivo, dolente dietro la facciata asettica, complementare ai suoni elettronici, in grado con pochi appunti di esporre una trama narrativa. Fra i brani spicca la doppia versione del lungo "Shuffle": prima al flauto e poi al sassofono la musicista svedese dimostra una forte padronanza dei due strumenti e la capacità di esprimere di esprimere la propria interiorità coerentemente con entrambi.

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