Home » Articoli » Album Review » Ayse Tütüncü Trio: Panayir / Carnivalesque

1

Ayse Tütüncü Trio: Panayir / Carnivalesque

By

Sign in to view read count
Ayse Tütüncü Trio: Panayir / Carnivalesque
Trio atipico sotto molteplici punti di vista, questo messo insieme dalla pianista Ayse Tütüncü. Innanzitutto, atipico per la nazionalità: non sono molte le formazioni turche alla ribalta sullo scenario internazionale - e, si osservi, questo bel lavoro è registrato nientemeno che per la Blue Note. Poi, atipico per la formazione, che vede due ance affiancate al pianoforte, prive di ritmica - uno schema non unico, ma certo particolare, specie per produrre una musica fondamentalmente melodica. Infine, atipico per le ispirazioni che lo attraversano e che spaziano dalla musica mediterranea al tango, fino alla musica classica e all’improvvisazione radicale.

Va detto subito che tutte queste atipicità trovano la loro quadratura, come sempre avviene nel jazz, grazie alla indiscutibile qualità dei solisti. La Tütüncü mette infatti in mostra una eclettica proprietà della tastiera, in particolare una eccellente impostazione classica che ricorda il pianismo della prima metà del Novecento e che le permette di supportare in modo tutt'altro che routinario il lavoro dei due fiati. Il suo modo di saltare di scala in modo improvviso, ma appropriato al lirismo dei partner; le sue "riprese" ritmiche alla conclusione delle frasi melodiche; il perfetto controllo del suono della tastiera, dal tocco ora delicato, ora più corposo; tutto questo contribuisce in modo forse poco appariscente, ma decisivo, alla qualità del lavoro.

Dei due partner è probabilmente il sassofonista Yahya Dai a spiccare maggiormente: impegnato in prevalenza al soprano, strumento che meglio si adatta alle atmosfere lirico-mediterranee che prevalgono nell'album (ed è significativo che nel brano più afroamericano, "Chocolate - Colored Song", imbracci anche il tenore), Dai è costantemente in primo piano a disegnare le linee melodiche e ad improvvisare con molta fantasia e un uso sufficientemente creativo dello strumento.

L'altro fiato, Oguz Büyükberber è invece impegnato ai clarinetti ed in particolare al clarone, con il quale in certa misura sopperisce all'assenza nell'organico del contrabbasso, ma si produce anche in dialoghi con Dai e in ottimi assoli.

Interessante, come osservato, la selezione dei brani, che vedono, accanto alle composizioni originali della Tütüncü, le rielaborazioni del "Reactionary Tango" di Carla Bley, di un brano tradizionale di Creta, di due composizioni di Astor Piazzolla e due improvvisazioni radicali, una delle quali su un tema di Debussy.

Al termine dell'ascolto, il lavoro si rivela tanto interessante e composto, quanto al tempo spesso non etichettabile e misterioso. Sotto tutti i punti di vista, un bel risultato.

Track Listing

1. Carla's Second Tango (C. Bley); 2. Letter to Crete; 3. Carnivalesque; 4. Story of Something; 5. Zeynep's Spitting Image; 6. Soledad/Solitude (Astor Piazzolla); 7. Letting Go; 8. Doo-Be-Ya; 9. Chocolate - Colored Song; 10. Golliwog's Back! (C. Debussy) Ove non indicato composizioni e arrangiamenti sono di Ayse Tütüncü

Personnel

Yahya Dai
saxophone, tenor

Ayse Tütüncü (pianoforte), Yahya Dai (sax soprano e tenore), Oguz Büyükberber (clarinetto, clarinetto basso)

Album information

Title: Panayir / Carnivalesque | Year Released: 2007 | Record Label: Blue Note Records


Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.