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Marco Cappelli: In the Shadow of No Towers

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Marco Cappelli

In the Shadow of No Towers

Mode Records

Valutazione: 5 stelle

In the Shadow of No Towers è un DVD raro da recensire perché in una sola sede unisce fumetto, video-animazione, graphic art, narrativa e musica, il tutto attorno agli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri gemelle di New York. L'aspetto più interessante di questo lavoro, che va brevemente riassunto prima di presentarne i contenuti musicali veri e propri, riguarda la costruzione di cosa viene narrato e di come questo sia diventato musica.

In parte l'intervista con Cappelli ricostruisce i dettagli di questo complesso processo di formazione della materia musicale e della sua elaborazione nella veste presentata nel DVD pubblicato dalla Mode Records.

È la memoria dell'evento il perno attorno al quale ruota il lavoro di Art Spiegelman. Dopo l'attentato alle Torri gemelle, il fumettista americano - noto per Maus e per le sue vignette sul New Yorker - ritorna sul fatto e disegna una serie di tavole che raccontano il suo 11 Settembre 2001. L'impatto degli aerei sulle Torri gemelle è vissuto in diretta dalla finestra di casa; il timore di un'imminente e maggiore catastrofe obbliga Spiegelman ad uscire di casa per (ri)trovare moglie e figlia, vivendo così parte del dramma di una città colpita al cuore nei suoi simboli ed emblemi.

Attraverso una serie di passaggi che partono dall'evento, attraversano il dramma, toccano le diverse fasi della ricostruzione della memoria di quanto successo, e arrivano a cercare un più generale significato storico-politico di quanto successo, Spiegelman compie un vero e proprio percorso di psico-analisi in forma d'arte.

La memoria dell'evento fonde due piani (personale e collettivo) e due linee narrative (l'io narrante e la sua disintegrazione mediatica) ben diverse. La crisi del fumettista americano nasce per l'appunto dalla ricerca di un rapporto tra questi diversi piani e di una qualche relazione di senso tra queste due linee narrative. Lo sfondo è per tutti l'evocazione di una (o della) tragedia, il che per Spiegelman implica necessariamente la memoria della Shoa.

Il legame con il passato nel fumetto viene stabilito attraverso la riproduzione, in medias res, di una serie di tavole di Bibì e Bibò, Fortunello, Little Nemo, Yellow kid: Yellow kid, circondato da bandiere a stelle e strisce, manifesta a favore della guerra ispanoamericana del 1899; Bibì e Bibò che il 4 luglio fanno saltare per aria la tribuna d'onore mentre viene letta la dichiarazione d'indipendenza americana; Fortunello si traveste da capo arabo e Arcibaldo raddrizza la torre di Pisa. Le vecchie strisce a fumetti, dice Spiegelman, così vitali e modeste, stampate all'alba ottimista del XX secolo, erano gli unici manufatti culturali che riuscissero a superare le mie difese per riempirmi gli occhi e il cervello con immagini che non fossero quelle delle torri in fiamme.

Il passato, tema già cardinale in Maus, trova dunque nelle tavole di inizio secolo un senso (tragi-comico) da cui partire per ragionare su un presente completamente disintegrato in immagini (televisive e mediatiche) incapaci di restituire un qualsiasi senso non ideologizzato dell'evento vissuto. Gli attentati, le guerre che hanno generato, le teorie cospirazioniste e una lettura sostanzialmente parodica del patriottismo dell'amministrazione Bush, diventano allora lo sfondo sul quale far muovere l'uomo, il padre, il marito, il cittadino newyorkese Spiegelman, ma su cui riposizionare anche il suo alter-ego Maus.

Il percorso a fumetti che ne viene fuori è stato riprodotto all'interno di In the Shadow of No Towers, opera che con fatica ha trovato una veste editoriale completa, in Germania prima nel 2002, negli Stati Uniti poi per via della crudezza di certe scene [in Italia solo nel 2004 da Einaudi con il titolo L'Ombra delle Torri].

Ciò premesso, si passa alla musica. Marco Cappelli parte dalle tavole di Art Spiegelman per rielaborare in tempo reale una sua musica che funge da colonna sonora dell'animazione con il gruppo Sintax Error (Cappelli alle chitarre ed elettronica; Daniele Ledda alle tastiere e live electronics; Roberto Pellegrini alla batteria e percussioni).

Infine, su musica e animazione delle tavole di Spiegelman da parte di Anne Rothschild e Maria Isabel Gouverneur, si inserisce la voce narrante - ovvero il punto di vista narrativo di Spiegelman - interpretata nella versione italiana da Enzo Salomone e in quella inglese da John Turturro.

La musica realizzata da Cappelli si accompagna alle diverse "strisce" narrative come una vera e propria colonna sonora. Gli eventi, le citazioni, le interpolazioni sono scandite ogni volta da passaggi musicali ad hoc. Bellissime ad esempio le tracce iniziali, tra cui menzioniamo "The Falg" sull'inno americano sempre più in frantumi... La voce di Enzo Salomone e quella di John Turturro scavano nel dramma, nella paura, della dissociazione continua evento-senso-memoria, passato-presente, realtà-finzione, narrazione-memoria, propaganda-tragedia. La disintegrazione in diretta dell'oggetto della tragedia è fortemente drammatizzata in musica ma soprattutto nelle due interpretazioni della voce dell'io-narrante.

I suoni scorrono rapidi, veloci, ruvidi, ansiosi. Si sbriciola anche la musica al caso. Esprime appieno la nevrosi della fase di realizzazione del fumetto. Non si esime dalle contraddizioni. Conferma le paranoie. Si distorce come una torre in fiamme e gli uomini che affrontano la morte in caduta libera.

La dedica alle vittime dei danni collaterali, in Afghanistan e Iraq, non può essere elusa.


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