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L'Opera va / Carmen / Earthcake / Palatino / Tempo

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La Label Bleu riporta in catalogo, dopo anni, un gruppo di classici del jazz italiano anni Novanta. Si tratta di dischi legati a gruppi diventati col tempo storici che riunivano in formazioni "tansnazionali" nomi italiani, francesi e americani già ampiamente affermati. Ecco il primo gruppo di cinque ristampe a cui seguiranno altre uscite.

Enrico Rava

L'Opera va

(1992)

Valutazione: 2,5 stelle

Il fascino esercitato dalla musica classica su jazzisti e autori afroamericani e il tentativo di trovare nel repertorio una strada europea al jazz sono due delle possibili chiavi di lettura de L'Opera va che inaugurò un nuovo corso (nonché una nuova collaborazione con Bruno Tommaso) nella storia musicale di Enrico Rava. Il risultato all'orecchio dell'ascoltatore avvezzo al jazz risulta eccessivamente deferente nei confronti dell'opera e spesso le uscite di Rava e Galliano sono schiacciate dalla dimensione sinfonica del lavoro, con interventi degli archi rispetto a cui le parti prettamente jazzistiche talvolta risultano poco amalgamate. Questo non impedisce al trombettista di emergere con la sua voce inconfondibile e con una souplesse che ricorda quella di Davis con l'orchestra di Gil Evans. E infatti proprio alla premiata coppia Davis/Evans risale l'idea originaria di rileggere La Tosca.

Enrico Rava

Carmen

(1995)

Valutazione: 3,5 stelle

Tracce del modello Davis/Evans Enrico Rava ne lascia in misura anche maggiore nel successivo Carmen, lavoro registrato nel 1995 e a nostro parere più riuscito e brillante rispetto al precedente, anche perché il capolavoro di Bizet sembra adattarsi meglio a un'operazione di questo tipo. E' evidente che Rava in qualche modo ha preso le misure nel suo rapporto con l'orchestra: i suoi assoli sono cesellati in bilico tra armonie ispaniche e improvvisazione jazzistica, collocandosi nel mood di Sketches of Spain.

In più parti del lavoro gli fa da sfidante Trovesi che nei suoi interventi alterna morbidezza a punte destabilizzanti degne di attenzione.

Quatre

Earthcake

(1991)

Valutazione: 3 stelle

A qualche anno prima, ed esattamente al 1991, risale la seconda registrazione dei Quatre, quattro importanti personalità del jazz europeo: Rava, D'Andrea, Vitous e Humair. Un certo intimismo espressivo (che diventa addirittura ridondante sui brani di Vitous) è sovrapposto ad ampi spazi sonori e a un'improvvisazione giocata a tutto campo tra i quattro. Questo fu il secondo disco del gruppo (il primo era stato pubblicato dalla Gala Records) che all'epoca venne incensato dalla critica. Hanno modo di emergere il lirismo spezzato da improvvise vampate di Rava e il contrabbasso rotondo di Vitous, ma anche la visione aperta di D'Andrea che è capace di tenersi in equilibrio tra improvvisazione tonale e grande libertà.

Palatino

Palatino

(1995)

Valutazione: 3 stelle

Tutt'altro clima quello in cui ci si ritrova ascoltando il quartetto Palatino, formazione italo-francese che in questa registrazione del '95 con gusto modern mainstream ben rifinito nelle parti tematiche e nell'improvvisazione (e quindi definito su struttire jazzistiche molto canoniche) dava un denominatore comune a brani piuttosto differenti: la ballad lirica e nostalgica di "Variazione tre," lo swing innervato di blues di "Dawn," il vellutato groove di "Animal love" oppure il classico di Zappa "20 small cigars". Complessivamente il lavoro è tutto imbastito sulla felice e fertile contrapposizione tra l'inflessibile pulsazione della coppia Romano-Benita e l'espressività di carattere dei due ottoni Fresu-Ferris.

Palatino

Tempo

(1998)

Valutazione: 3 stelle

Sulla stessa linea stilistica anche il successivo CD dei Palatino, registrato tra la fine del '97 e i primi mesi del '98. Anche qui ci sono begli esempi di be-bop davisiano ("Nautilus" e "I Keem"), con Fresu e Ferris in grande spolvero, di groove ("Istanblues"), addirittura di sprazzi californiani ("Le Roi René") e richiami africani (nella sezione ritmica di "Lost Shadows") ma senza troppi guizzi intuitivi che vadano al di là della prevedibilità e soprattutto con questa ricorrente ricerca della melodia ben tornita e malinconica. Sarà anche un tratto distintivo del jazz italiano, ma l'iperglicemia è in agguato.

Elenco dei brani:

L'Opera va

01. E Lucevan le Stelle (Puccini); 02. Tosca: Extraits du 1er Acte (Puccini); 03. Tosca: Extraits du 3eme Acte (Puccini); 04. Tosca: Improvisation Sur le 3eme Acte (Puccini); 05. La Fanciulla del West: Extraits (Puccini); 06. Stabat Mater (Pergolesi); 07. Chant d'Amour (Bizet); 08. Manon Lescaut: Intermezzo (Puccini)

Carmen

01. Ouverture 02. Séguedille 03. Votre Toast, Je Peux Vous le Rendre 04. Chanson Bohème 05. Habanera 06. Improvisations Sur Ouverture 07. Fleur Que Tu M'Avais Jetée 08. Fragments 09. Epilogue

Earthcake

01. Three (Franco D Andrea) 02. Merging (Miroslav Vitous) 03. Ballerina (Enrico Rava) 04. Earthcake (D'Andrea, Vitous, Humair) 05. Akagera (Humair, Texier, Jeanneteau) 06. Euroblues (Miroslav Vitous) 07. Monasterio à St Chiara (Tradizionale)

Palatino

01.Dawn 02.Aléas 03.Calabrian Nights 04.Varazione Tre 05.Animal Love 06.Interlude 07.Trunca e Peltunta 08.Glenn's Walk 09.20 Small Cigars 10.Lulu Is Back In Town

Tempo

01. Nautilus (Paolo Fresu] 02. Lost Shadows [Glenn Ferris] 03. Shawn [Michel Benita] 04. Dixie [Michel Benita] 05. Instanblues [Glenn Ferris] 06. Tempo [Aldo Romano] 07. From Station To Station [Paolo Fresu] 08. I Keem [Glenn Ferris] 09. October 14th [Paolo Fresu] 10. Country Boy [Michel Benita] 11. Le Roi René [Aldo Romano] 12. Last Call From The Stars [Aldo Romano]

Musicisti:

L'Opera va

Enrico Rava (tromba); Battista Lena (chitarre); Palle Danielsson (contrabbasso); Jon Christensen (batteria); Richard Galliano (fisarmonica); Bruno Tommaso con L'Insieme Strumentale di Roma.

Carmen

Han Bennink (batteria); John Schroeder (chitarra); Michel Godard (tuba); Gianluigi Trovesi (clarinetti); Enzo Pietropaoli (basso); L'Orchestra Sinfonica Dell'Emilia Romagna; Lucia Bova (arpa); Domenico Caliri (chitarra); Giovanni Di Stefano (trombone); Davide Ghidoni (tromba); Guido Corti (coro); Claudio Allifranchini (flauto); Paolo Brunello (oboe); Roger Rota (fagotto); Bruno Tommaso arrangiamenti).

Quatre

Enrico Rava (tromba); Franco D'Andrea (pianoforte); Miroslav Vitous (contrabbasso); Daniel Humair (batteria).

Palatino

Paolo Fresu (tromba); Glenn Ferris (trombone); Michel Benita (contrabbasso); Aldo Romano (batteria).


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