Roberto Negro: Garibaldi Plop

Nei trentanove minuti di Garibaldi Plop, Roberto Negro ci trascina in un tourbillon di emozioni, di idee, di scenari che lasciano senza fiato e che rivelano una profondità espressiva e un'ampiezza di vedute di grande spessore. Ogni frase, ogni frammento melodico, ogni snodo ritmico diventano grimaldelli che scardinano convenzioni, che fomentano l'imprevisto, che aprono crepe profonde nelle certezze, che mettono in discussione clichè.

Il tutto con l'arma micidiale e vincente di una discreta ironia che si trasforma in poetica bellezza, con la capacità di prendere le distanze da una eccessiva seriosità che i riferimenti storici e familiari presenti nel titolo, nelle immagini e nelle note di copertina avrebbero potuto reclamare.

La musica ne esce così rinvigorita, potente, l'uso sapiente delle dinamiche ne amplifica la forza evocativa, tra improvvise dolcezze e feroci, violente escursioni free. Fino al finale allucinato, minimalismo seriale e ipnotico da day after con voce narrante, memoria viva e commovente sugli orrori della guerra.

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