Enrico Blatti: Espresso 443

E il Maestro argentino è non a caso molto presente in filigrana anche in questo album, vuoi per le atmosfere del tango, vuoi per il modo in cui Blatti fa funzionare l'ensemble, nel quale, merita osservare, è assente il pianoforte ed è invece caratteristicamente presente l'arpa di Elena Trovato.

Nella sua generalità Espresso 443 è un lavoro tipicamente Egea, impressione rafforzata dalla presenza, centrale, di due dei solisti più rappresentativi di un'etichetta che ormai è un vero e proprio "genere" - Pietro Tonolo e Gabriele Mirabassi. Le due ance svolgono quasi sempre, l'una o l'altra, il ruolo di prima voce narrante, su uno sfondo in cui spiccano le tessiture di arpa e fisarmonica, e i loro assolo costituiscono anche il momento maggiormente jazzistico del lavoro. Gli inserimenti, anche solistici, della fisarmonica e del violino ricordano invece maggiormente il tango, mentre proprio l'arpa, elemento che dona la maggiore originalità timbrica all'insieme, è forse quel che aiuta a ricondurre il lavoro a un altro suo maiuscolo ispiratore - quel Nino Rota esplicitamente omaggiato in uno dei brani.

Globalmente più che apprezzabile per l'eccellenza delle voci e la pregevole fattura (che ne fa comunque soprattutto un'opera corale), Espresso 334 ha la sua originalità nei piccoli dettagli, come certi subitanei cambi di atmosfera, alcuni curiosi accostamenti ("Taranta," che unisce tango e folk meridionale, "Radio Tirana," che orchestra in modo inusitato i ritmi balcanici) o il particolare impiego di alcune voci (l'arpa e le percussioni).

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