Sun Trio: Dreams Are True

In questo secondo disco i ragazzi danno fondo al loro bagaglio tecnico e soprattutto espressivo, dal momento che la musica che emanano spazia da situazioni di estrema calma ad altre giocate su ritmi veloci, da paesaggi scarni prossimi alla glaciazione fino a territori incandescenti. A decidere le sorti dei brani è quasi esclusivamente la tromba di Jorma Kalevi Louhivuori: lirica e intimamente concentrata sulla melodia in "Home," prolissa e piena di un suono poderoso in "The Prisoner of Arabia," funanbolica in "Impulse" - passaggio tra i più intensi e meglio messi a fuoco -, dal suono ellittico in "Shallow Nights," una sorta di ballad sciamanica dall'ambientazione notturna. A livello di espressione d'insieme va sottolineato il fascino fiabesco di "Triste," la movenza funky-rock di "Machiavelli Porridge," dove è il ritmo deciso e quadrato a fare da sfondo a un andamento errante caratterizzato da effetti—usati con parsimonia nell'intero lavoro - e libertà formale.

Creatività applicata con dedizione, materia musicale in alcuni casi scolpita e in altri semplicemente plasmata con intelligenza, per un'idea di jazz che può essere definita moderna se non altro perché scevra da atteggiamenti troppo legati a una tradizione ben riconoscibile.

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