Home » Articoli » Live Review » Dissonanzen ‘09: "caminantes"

Dissonanzen ‘09: "caminantes"

By

Sign in to view read count
XIV edizione. Settimana di musica contemporanea

Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, Conservatorio San Pietro a Majellla - Napoli - 6-14.11.2009

La settimana organizzata dall'associazione/ensemble Dissonanzen di Napoli è sempre un lieto evento in una città purtroppo avara di "grandi" eventi musicali riservati alla musica contemporanea e a quella elettronica. Quest'anno il festival è stato diviso in due parti, una prima, "Caminantes," svoltasi a Napoli in Novembre, e una seconda, "Le arti del suono," svoltasi a Cosenza in Dicembre.

A fare da trait d'union la presentazione della rivista "Le arti del suono", seguita/preceduta da importanti concerti dell'Ensemble Dissonanzen in collaborazione con la sezione "flautistica" del Conservatorio di Cosenza. Il tema del festival, Caminantes, evocativo dell'esperienza sonora di Luigi Nono, apre a prospettive future, alla speranza, ma guarda anche alla fatica della quotidianità del fare musica in un cammino non sempre agevole e piano...

Go-Organic Orchestra: pietrasanta project Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietra Santa - Napoli - 6.11.2009

Vale davvero la pena di soffermarsi su questo primo e originalissimo progetto presentato al Festival, il cui "originale," Go: Organic Orchestra, del compositore, improvvisatore-conduttore Adam Rudolph è stato per l'occasione adattato ad un organico che ha coinvolto rispettivamente l'Ensemble Dissonanzen, l'Isjazz Ensemble, il Consort di flauti dolci del conservatorio di Cosenza e lo stesso Adam Rudolph a condurre-improvvisare.

Nella sua forma originale la Go: Organic Orchestra è formato da gruppi di diversa provenienza ed è composto da una consistente sezione di fiati (flauti di vario tipo, clarinetti, oboe), un percussionista e una sezione completa di archi, con un concetto di direzione/performance che può essere pensato e adattato ovunque. L'originalità e l'interesse di questa esecuzione risiede tuttavia nella forma in cui Adam Rudolph dirige il suo ensemble, secondo un "verticalismo ciclico" basato su poliritmi (usati nella musica africana) combinati a ritmi ciclici (usati nella musica indiana). La combinazione di queste forme musicali "in modo spontaneo" dà vita a quanto Rudolph definisce un "audio syncretic music fabric" che serve da piattaforma all'improvvisazione e all'epressione personale.

Nella sua forma live il progetto, che ha unito rigore e complessità ritmica a grandi spazi di libertà espressiva, è stato di grande interesse ed apertura, rappresentando senza dubbio uno dei momenti più alti (musicalmente parlando) del Festival. Il meglio integrato è risultato chiaramente il chitarrista Marco Cappelli che in dialogo "improvvisato" con la sezione di fiati è risultato incisivo, metallico, quasi ermetico in mezzo allle esplosioni ritmiche di Rudolph e a quelle orchestrali dell'Isjazz Ensemble.

Si spera che quanto ascoltato in futuro trovi una pubblicazione anche in forma di CD. [Non per mancanza di tatto, ma per grande interesse nel progetto e nella tecnica di conduzione/composizione/direzione ho ritenuto opportuno allegare due video, in calce, con registrazioni della Go-Organic Orchestra che ospita nella sezione fiati Yusef Lateef. I due video sono particolarmente utili per comprendere la tecnica del "verticalismo ciclico"].

Sax machine

Conservatorio di musica di San Pietro a Majella - Sala Martucci - Napoli - 12.11.2009

Il pomeriggio in compagnia dei sassofoni di Gianpaolo Antongirolami (dalla tecnica assolutamente straordinaria) è trascorso non senza difficoltà. Complice è stato il difficile progetto di ricerca, "sax-machine," di cui Antongirolami ha presentato una parte, con pezzi per solo sax, "storici" pezzi elettroacustici restaurati, elettronica, improvvisazione e lavori per sax e live electronics, il tutto configurato come una sorta di open-space nel quale mettere in musica lavori per i sassofoni per l'appunto di matrice differente.

La carta presentata al festival offriva un "Thema" (per basso e elettronica) del compositore argentino Horacio Vaggione, eseguito con tecnica straordinaria, nei cambi di intensità sonora e in quel che paiono dei "frullati". È seguito un pezzo deciso e forte di Roberto Doati, "Il domestico di Edgard" (per sax alto, elettronica e live electronics, 1994), la cui parte elettronica è sonologicamente e formalmente stata ispirata a "Octandre" di Edgard Varèse. Su di essa il sassofonista ha eseguito una partitura che eccheggiava motivi di Charlie Parker (per ragioni biografiche e non solo legato a Varèse), improvvisando secondo una procedura guidata. Il risultato ha un che di intimo e dolce.

Ha lasciati più perplessi un "ØX" (per sax basso ed elettronica) della compositrice Maja Ratkje, formato sull'alternanza di silenzi, elementi di rumore e onde sinusoidali su differenti "registri" (pulviscolare, sovracuto, sporco). Decisamente più intrigante "Kairós" di Agostino Di Scipio, pezzo che va lentamente a spegnersi sulla sensibilità del sassofonista, che lavora sulla propria ancia come se la lingua fosse quasi un archetto, in iterazione continua con il live electronics curato dallo stesso Di Scipio. Ha chiuso James Tenney con "Saxony" (per sax baritono, tenore, alto, soprano e delay), ad accumulo di sequenze memorizzate da un tape-delay comulativo di 12 secondi, nel quale, come dice il compositore stesso, "tutto succede".

Della presentazione del progetto Nuit, CD con musiche di Sciarrino e Ravel, ne abbiamo parlato approfonditamente nell'intervista a Ciro Longobardi. Restano da fare due commenti.

Il primo riguarda Sciarrino in persona, la cui presentazione di se stesso e del suo rapporto con Maurice Ravel, in dialogo con Mario Gamba e con Ciro Longobardi, è stata meravigliosa [consiglio di vederne uno stralcio nel video Youtube segnalato]. Dialettico oltremodo, il compositore ha parlato di cosa prova per la musica di certi compositori classici, dell'esercizio della trascrizione, del rapporto (ingannevole e intrigante) tra antico, moderno e contemporaneo in musica, o meglio secondo la sua percezione della musica, infine della riscoperta di se stesso e di certi aspetti del fare musica attraverso questo particolare lavoro con Ciro Longobardi.

Il secondo riguarda l'esecuzione live di Longobardi, in particolare dei "Notturno" n. 1 e 2 di Sciarrino e di "Ondine" di Ravel. Dopo la conversazione leggera e vivace con Sciarrino non era facile entrare nel climax noir di Nuit. Longobardi lo ha fatto squarciando l'atmosfera con una forte emozionalità e tensione. La sua è stata un'interpretazione nervosa, molto più che quella presente nel CD, forse per conseguenza dell'incontro, ma non per questo meno densa, piena, interessante, oscura in senso sciarriniano.

s.p.a.m. in concerto

Conservatorio di musica di San Pietro a Majella - Sala Martucci - Napoli - 13.11.2009

Così come prassi delle passate edizioni Dissonanzen, lo spazio riservato ai giovani del Conservatorio San Pietro a Majella è importante. Il progetto s.p.a.m. (che sta per Studio di Musica Elettronica del San Pietro a Majella) nasce come attività della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio di Napoli sotto l'attenta guida di Di Scipio. Nel corso della serata sono stati presentati i diversi progetti musicali di Sergio Naddei (elettronica digitale dal vivo), Andrea Ancella (con un insolito "tromblauto"), Fabio Selvafiorita, Roberto Pugliese (video), Stefano Silvestri (elettronica analogica e digitale dal vivo), con regia del suono di Salvatore Carannate e Maurizio Zoccola.

Adorno e dintorni

Conservatorio di musica di San Pietro a Majella - Sala Martucci - Napoli - 14.11.2009

L'ultima serata è stata dedicata ad Adorno e alle sue riletture, musicali e non. È stato presentato il volume di Giacomo Danese, Theodor Wiesengrund Adorno il compositore dialettico [Rubettino editore, 2008, 360 p.], risultato di una tesi dottorale su Adorno, importante in quanto "per la prima volta è stata tematizzata e sviscerata e in maniera autonoma e in maniera contestualizzata (ossia in rapporto alle future elaborazioni-scelte teoriche), la produzione compositiva del filosofo francofortese" (dalla Prefazione di Elio Matassi).

È seguito il concerto del Quartetto formato da musicisti abruzzesi Dis-Adorno (R. Marchese, L. Matani, S. Danese, D. Reggi) che ha presentato un programma tra Stravinskij e Adorno, con "Tre pezzi per archi Dense-Excentrique-Cantique" ad aprire e "Double Canon" e "Raoul Dufy in memoriam," intervallato da i celebri pezzi di Adorno (primo tentativo di adesione seriale ad opera del filosofo-compositore francofortese secondo lo stesso Danese che ha curato il libretto di sala) "Zwei Stucke op. 2 fur Streichquartett," "Bewegt" e "Variationen".

Chiusura insolita nel segno di Adorno dunque, forse anche di senso inverso a quella d'apertura, con una rilettura del filosofo-compositore equilibrata e un po' impostata, per un festival che ha saputo toccare con intelligenza ambiti assai diversi della musica contemporanea.


< Previous
Straight Ahead

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Read The Mosaic Records Story
Record Label Profile
The Mosaic Records Story
Read Ahmad Jamal: An American Classic
Read Take Five with Tap Dancer Petra Haller

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.