Francesco Giampaoli: Danza del ventre

Ricco di ingredienti appetitosi il nuovo lavoro del contrabbassista dei Sacri Cuori, Francesco Giampaoli, uno che si diverte parecchio quando può mettere le mani in una pasta baluginante di briciole tex-mex, farina jazz, sale folk, zuccherini freak e lievito circense.

Ne esce una pietanza quasi stordente per la ricchezza di spunti, un sapore sperimentale e popolaresco, dotato per natura di un'evocatività da colonna sonora e di un'intimità quasi cantautorale pur nell'assenza delle parole.

Cotanto eclettismo porta però con sé il rischio di lasciare un'impressione di irresolutezza complessiva, un'inafferrabilità che è anche fascinosa, ma che forse meriterebbe di trovare un esito formale complessivo magari leggermente meno articolato, ma più pertinente, specialmente se vuole ambire a una maggiore solidità espressiva.

Comunque interessante e spunto per tanti sogni questa Danza del ventre che mi sembra alla fine un episodio molto costruttivo nel percorso di Giampaoli e soci [tutti ampiamente presenti qui].

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