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Jazz Articles about Sean Bergin
About Sean Bergin
Instrument: Saxophone, tenor
Related Articles | Concerts | Albums | Photos | Similar ToCristina Mazza, Sean Bergin, Daniele D'Agaro, Bruno Marini, Jean-Jacques Avenel, Sangoma Everett: Celebrating The Music Of Mal Waldron
by Neri Pollastri
Vent'anni fa, per la precisione il 2 febbraio del 2002, se ne andava Mal Waldron, straordinario artista che ha lasciato tracce indelebili nella musica jazz e che forse non ha avutoe non ha tutt'orail riconoscimento che avrebbe meritato. Cinque anni dopo, nel febbraio del 2007, la sassofonista Cristina Mazza, che con lui aveva lavorato e registrato l'album Where Are You?, in trio con Reggie Workman alla batteria, decise di riunire i componenti dell'ultimo quartetto europeo del pianista (che ...
read moreSean Bergin's New Mob: Chicken Feet
by AAJ Italy Staff
Mettete insieme la misteriosa storia di un cane che ha perso la propria voce, gli strani personaggi che vi si muovono intorno, un etichetta che prende il nome da una piccola cittadina sudafricana che ha dato i natali a Sean Bergin, la presenza nel gruppo della figlia in veste di cantante, il fatto che la registrazione sia avvenuta alla Bimhuis, la casa per eccellenza degli improvvisatori olandesi e capirete perché in Chichen Feet, si respira un'aria di back home, di ...
read moreSean Bergin - Rogério Bicudo: Mixing It
by AAJ Italy Staff
Il sassofonista sessantenne Sean Bergin, sudafricano d'origine ma residente ad Amsterdam dal 1975, ha da poco fondato la Pingo Records: al primo CD pubblicato nel 2008, Tale of Three Cities, sempre in duo con Rogério Bicudo, fa ora seguito questo Mixing It, in cui viene proposta una musica rigorosamente acustica, che cerca di gettare un ponte fra la tradizione brasiliana del chitarrista e quella sudafricana del sassofonista (e non quella dell'Africa centro-occidentale, i cui ritmi erano già da secoli trasmigrati ...
read moreSean Bergin: Mob Mobiel
by Jerry D'Souza
Ever since it opened in 1974, the Bimhuis in Amsterdam has been a venue for creative improvised music. It has been the meeting ground for Dutch musicians, with Wednesday night concerts the hallmark of an event filled year. This album was recorded over four Wednesday nights with twenty musicians who formed four different big bands without the conventional instrumentation. The adaptability of the musicians augurs well for the music which bristles, rocks, swoons, sways, splits line and idiom, and fills ...
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