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Jazz Articles about Peter Madsen
Peter Madsen: Satin Doll – A Tribute to Billy Strayhorn
by C. Michael Bailey
The true beauty and utility of the Great American Songbook is the durability of the music in response to interpretation, often jarring and drastic. French pianist Martial Solal made a master's class of demonstrating the music's vitality on his uniformly excellent Live at the Village Vanguard: I Can't Give You Anything But Love (CAM Jazz, 2009). On that recording, Solal so deliberately and completely deconstructed Tin Pan Alley, that he created a new lens through which to pass these old ...
read morePeter Madsen: Elvis Never Left the Building
by Angelo Leonardi
"Quand'ero adolescente volevo essere Elvis!" confessa Peter Madsen nelle note del disco. La passione è andata avanti fino all'incontro con il jazz e sembrava finita per evidenti ragioni d'inconciliabilità. Con questo disco il pianista accetta una sfida davvero ardua, reinterpretando i classici di quel repertorio dalla sua prospettiva di artista inventivo e stilisticamente ricercato. Il risultato è splendido in termini di creatività individuale e collettiva ma non crediamo sarà apprezzato da quei fan di Elvis che l'hanno collocato in un ...
read morePeter Madsen: Elvis Never Left the Building
by Karl Ackermann
The route through Graceland to a jazz concept album is a treacherous one. Popular music icons of varying styles--such as the Beatles and Joni Mitchell--have been transcribed with varying degrees of success. The more successful interpretations of The Crimson Jazz Trio benefited from their actual ties to King Crimson and outstanding musicianship. Now, pianist Peter Madsen's CIA Trio ventures into potentially contentious territory with Elvis Never Left the Building and pulls off a brilliantly executed coup. Madsen re-harmonizes ten Elvis ...
read morePeter Madsen with Alfred Vogel: Soul of the Underground
by AAJ Italy Staff
L'intento era quello di intrecciare le più fervide ricerche sviluppate dall'avanguardia jazzistica con le suggestioni dell'arte figurativa astratta del '900. Attraverso la formula del duo, Madsen dà vita ad un progetto ambizioso, nell'omaggiare attraverso una pratica musicale volutamente improvvisata alcuni dei pittori che più lo hanno influenzato. Il flusso musicale è giocato sulla capacità di sviluppare un jazz minimalista ed astratto, da cui sgorgano mille rivoli per una riflessione attualissima sul pianismo di Cecil Taylor, Paul Bley, Andrew Hill. Viene ...
read morePeter Madsen: The Litchfield Suite
by Terrell Kent Holmes
Peter Madsen fortified an already solid reputation with a pair of stellar solo piano works in the last decade: Sphere Essence: Another Side of Monk (2003) and Prevue of Tomorrow (2006), both on Playscape. Now he works his magic with bassist Andy McKee and drummer Gerald Cleaver on The Litchfield Suite, a vibrant performance captured live at the Litchfield Jazz Festival and Camp, where Madsen has performed and taught for several years. The songs on The Litchfield ...
read morePeter Madsen Trio: The Litchfield Suite
by AAJ Italy Staff
Dopo Wynton Marsalis, ecco un'altra ambiziosa suite dedicata ad una kermesse jazz. Si tratta del Lichtfield Jazz Festival, cui ora rende omaggio Peter Madsen per far rivivere umori, luoghi, persone di un appuntamento estivo seguitissimo negli Stati Uniti. Seppur dal vivo, è un disco minuziosamente costruito, contrassegnato più dalla ricerca dell'idea musicale che dallo sfoggio del virtuosismo strumentale peraltro presente. È una musica che pur incanalata entro l'alveo della tradizione postboppistica, non se ne lascia soffocare, grazie alla connotazione di ...
read morePeter Madsen: Prevue of Tomorrow
by AAJ Italy Staff
Giunto alla soglia dei cinquant’anni, Peter Madsen imprime una improvvisa svolta alla sua musica grazie a questa incisione in solitudine per la label indipendente Playscape. Contrariamente alla sua non certo esaltante passata discografia sia da leader che come componente dei Three Of A Kind, questa è un opera di valore, che si svincola dai consueti canoni pianistici. Il suo titolo è quanto mai indicativo nel rimandare all’omonima suite di Sun Ra, pianista tra i più visionari ed iconoclasti dell’intera storia ...
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