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Jazz Articles about Mats Gustafsson
Fire!: You Liked Me Five Minutes Ago
by John Kelman
Mats Gustafsson and the word accessible" are rarely found in the same sentence. For over two decades, this Swedish reed player has been mining the extreme end of free improvisation and cued composition with like-minded players including Peter Brötzmann, Ken Vandermark, and The Thing, his ongoing collective with bassist Ingebrigt Håker Flaten and drummer Paal Nilssen-Love. You Liked Me Five Minutes Ago may not exactly be rife for radio play, but its preponderance of potent grooves does temper the more ...
Continue ReadingMats Gustafsson: The Vilnius Explosion
by AAJ Italy Staff
Per questo The Vilnius Explosion, Mats Gustafsson, il sassofonista capace di raccogliere adepti sulla sponda freejazzistica ma anche tra gli appassionati di Thurston Moore e Jim O'Rourke (sempre che non stiano tutti dalla stessa parte), ha scelto l'incontro con tre improvvisatori radicali della scena lituana, pubblicando la registrazione di un concerto del febbraio 2008 in un teatro di Vilnius. Le punte arrugginite nella copertina, se associate alla consapevolezza di quale forza si possa scatenare dal sax dello svedese, ci facevano ...
Continue ReadingThe Thing: Bag It!
by AAJ Italy Staff
Torna il trio jazzcore più devastante delle terre nordiche: Mats Gustafsson alle ance, Ingebrigt Håker Flaten al contrabbasso e Paal Nilssen-Love alla batteria [ma i primi due hanno ormai aggiunto anche l'elettronica al proprio armamentario da battaglia] alla nuova prova in studio - sotto le cure analogiche di Steve Albini e Bob Weston - si confermano maestri di un azionismo sonico che non ammette quasi mai mezze misure. Sette le tracce: non manca la consueta coverizzazione di materiale punk-rock, qui ...
Continue ReadingCato Salsa Experience & The Thing feat. Joe McPhee: Two Bands and a Legend
by AAJ Italy Staff
Due band e una leggenda. Il titolo è eloquente e non inganna. Torna in pista l'esplosiva miscela tra il garage rock dei Cato Salsa Experience, il free abrasivo dei The Thing e Joe McPhee, tra gli esponenti più originali e inclassificabili dell'improvvisazione creativa afroamericana degli ultimi trentacinque anni. Una collaborazione nata al Festival di Kongsberg nel 2004 e testimoniata dall'EP Sounds Like a Sandwich, per poi approdare a questo primo lavoro sulla lunga distanza. Gli ingredienti, si può intuire, sono ...
Continue ReadingMats Gustafsson - Yoshimi: Words on the Floor
by AAJ Italy Staff
Cosa mai avranno da dirsi un'icona avant-rock giapponese come Yoshimi e un improvvisatore instancabile come il sassofonista svedese Mats Gustafsson? Molto, probabilmente. Niente, forse. L'importante è cercare, dialogare ed ecco che l'occasione è un concerto a Malmoe nell'aprile del 2005, ripreso da questo Words on the Floor per la Smalltown Superjazzz. Ben nota per il suo lavoro con i Boredoms, le OOIOO o le Free Kitten, Yoshimi è artista che sa che aprire le porte dell'esplorazione sonora significa cavalcarne le ...
Continue ReadingDiskaholics Anonymous Trio: Weapons of Ass Destruction
by AAJ Italy Staff
Tornano a cinque anni di distanza i tre temibili Diskaholics Anonymous: il chitarrista dei Sonic Youth Thurston Moore, il proteiforme Jim O'Rourke [qui al sintetizzatore] e il sassofono iconoclasta dello svedese Mats Gustafsson sono stati registrati dal vivo nel 2002 al teatro di Ystads in queste due lunghe tracce che costituiscono le Weapons of Ass Destruction [abbastanza minacciose già dal titolo!] Anche se le press notes si premurano di segnalarci come la loro musica sia avant/punk/noise/free jazz [dovremmo forse barrare ...
Continue ReadingMats Gustafsson
by Andrey Henkin
When reedman Mats Gustafsson is onstage but not playing, he stands with his legs apart, leaning over slightly. Close-cropped head back, stretching his mouth repeatedly and holding one of his horns almost like an axe, he rocks back and forth. Usually dressed in tight fitting black clothing, when he finally takes his turn to play, he expels forceful peals of notes that sound both tortured and resplendent. In a world of jazz musicians who seem bodily disconnected from the music ...
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