Ben Rosenblum Nebula Project: A Thousand Pebbles

Il giovane pianista e fisarmonicista (qui più la seconda della prima pelle, diremmo, almeno come incidenza sul sound d'insieme) newyorchese Ben Rosenblum firma con questo A Thousand Pebbles il quarto album a suo nome e il secondo alla testa del Nebula Project, sestetto (qui rinforzato da Xavier Del Castillo) versatile e capace di generare un clima solare e spesso festoso, intriso di umori latini e comunque popolari in senso lato (Rosenblum, che non di rado si sovrappone su entrambi i suoi strumenti, ci fa sapere che nei dieci temi a sua firma che compongono il cd—di cui quattro riuniti nella suite del titolo e ai quali si aggiunge "Song of the Sabia" di Jobim e Chico Buarque—convivono elementi straight col Brasile, giustappunto, l'Irlanda e la Bulgaria).

Il risultato è una musica cangiante e variopinta, che magari non eccellerà per doti introspettive (non mancano peraltro i momenti più compassati) o per originalità complessiva, ma che sa offrire di tutti gli elementi posti a decantare assieme una sintesi senz'altro credibile e di sicura sostanza, illuminata da assoli sempre aderenti al contesto, per un'immagine finale cui la verve della fisarmonica—lo dicevamo in avvio—e dei tre fiati offre il giusto contrappasso, con i restanti elementi a compenetrarli ottimamente, fornendo ovunque una struttura solida e di sicura pertinenza tecnica e lessicale. Disco, lo si sarà capito, di piacevolissimo ascolto.

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