Ezra Weiss Big Band: We Limit Not The Truth of God

Compositore e insegnante alla Portland State University, Ezra Weiss è professionalmente molto attivo in ambito locale. Per il suo debutto discografico ha riunito un'orchestra di 17 elementi per presentare il suo progetto in forma di suite e una coda col celebre "Footprints" di Wayne Shorter.
Dei dieci brani originali quattro presentano lunghe narrazioni, esposte in forma di lettera aperta per i due figli piccoli e caratterizzate da forte passione religiosa, civile e politica. Weiss entra con forza nella critica alla società americane nell'era di Trump e ovviamente l'adesione o meno ai contenuti dei testi la lasciamo agli ascoltatori. Il brano che dà il titolo all'album è un salmo scritto nel 1853 da George Rawson ed è recitato dal coro della Camas High School diretto da Ethan Chessin. La registrazione è avvenuta nella chiesa Alberta Abbey di Portland alla presenza del pubblico.

E veniamo alla musica, le cui coordinate si legano al mainstream orchestrale contemporaneo. Ezra Weiss s'ispira al lavoro di Maria Schneider, introduce trame cameristiche ma non trascura lo swing di Thad Jones e Mel Lewis. In generale i brani alternano momenti austeri o solenni ad altri dinamici in cui s'impongono i variopinti arrangiamenti e gli interventi dei singoli. Ogni brano presenta uno o due solisti scelti tra i più versatili del Northwest: il trombettista Farnell Newton e Thomas Barber, la sassofonista baritono Mieke Bruggeman, il sax tenore Renato Caranto, il contralto e soprano John Nastos, il flautista John Savage, i trombonisti Stan Bock e Jeff Uusitalo.
I temi sono freschi e gli arrangiamenti ben congegnati. La musica scorre con ampio respiro, in efficaci relazioni tra gli interventi solisti e le sottolineature orchestrali. Tra i brani più riusciti ricordiamo l'impressionistico "José Drawing" con Caranto protagonista, il fresco "Please Know That I Love You" e l'esuberante "Blues and The Alternative Fact."

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