Florian Stoffner, Paul Lovens, Rudi Mahall: Mein Freund der Baum

Svizzero, classe 1975, Florian Stoffner è il primo firmatario del disco di cui ci occupiamo, che lo vede interagire col cinquantunenne clarinettista tedesco Rudi Mahall e con un'autentica icona della free improvisation europea, Paul Lovens, in un lavoro che appunto l'aleatorietà più esplicita ed eloquente pratica senza mezzi termini. Con tutto il corollario di rito (perché in realtà, ormai da tempo, l'improvvisazione senza rete interessa anche musicisti lessicalmente più prudenti): note false, intemperanze, grugniti e ruvidità varie, secondo un copione ampiamente noto.

C'è grande energia, trame per lo più nervose, a tratti addirittura telluriche, lungo i quattro episodi (dagli otto ai ventidue minuti) dai titoli curiosamente monosillabici che vanno a comporre il titolo globale dell'album: Mein Freund der Baum, cioè "il mio amico (l')albero." In positivo colpisce una sostanziale chiarezza espositiva e, si direbbe, di intenti, di direzione da prendere volta per volta; in negativo, magari, un'eccessiva uniformità climatica, una sostanziale monoliticità di tracciati, del resto non così inusuale in contesti di questo tipo (rari i ripiegamenti, gli allentamenti della tensione).

Alla fin fine un ascolto piuttosto impegnativo ma non senza le sue brave soddisfazioni.

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