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Jazz Articles about Marilyn Crispell
Gary Peacock – Marilyn Crispell: Azure
by AAJ Italy Staff
Inevitabilmente prosciugato dell'apporto di Paul Motian, col quale la pianista di Filadelfia e il bassista dell'Idaho ci avevano accolto a inizio decennio col bellissimo, per più versi persino sorprendente Amaryllis, il trio di allora si rigenera oggi in questo prezioso, raffinatissimo album in duo, inciso a New York nel febbraio di due anni fa. Dividendosi con equità certosina la paternità/maternità del materiale tematico (quattro brani a testa più tre a doppia firma), i due attuali coéquipiers lavorano di cesello attorno ...
read moreMarilyn Crispell / Harrison Smith / Eddie Prevost: London, UK, November 7, 2012
by John Sharpe
Marilyn Crispell / Harrison Smith / Eddie PrévostCafé OtoLondon, UKNovember 7, 2012It was almost as if no-one wanted to break the perfection of the anticipatory hush at north London's Café Oto. Eventually, Harrison Smith ventured a quizzical phrase on tenor saxophone, which inaugurated an unostentatious exchange of ideas and viewpoints. Pianist Marilyn Crispell, hair draped forward shielding her face like a veil, imparted her pronouncements with gradually increasing density, while drummer Eddie Prévost's brushes danced ...
read moreGerry Hemingway - Marilyn Crispell: Affinities
by AAJ Italy Staff
L'incontro tra pianoforte e batteria ritorna periodicamente nella storia del jazz e della musica improvvisata, ma in questo caso qualsiasi esempio ci porterebbe fuori tema. Certamente nell'affrontare a parole questo CD sarebbe interessante partire dal recupero del pianoforte come strumento percussivo e dagli aspetti profondamente innervati in una cultura musicale fatta di ritmi e pulsioni, ma alla fine dell'ascolto ci ha colpito soprattutto la straordinaria capacità dei due di galvanizzare la musica attraverso stati sonori che, come una spirale, alternano ...
read moreMarilyn Crispell - David Rothenberg: One Dark Night I Left My Silent House
by AAJ Italy Staff
È un dialogo sottile e misterioso, profondamente coinvolgente, quello espresso dalla Crispell e Rothenberg nel loro primo disco assieme, inciso per l'ECM. Tutti i brani sono liberamente improvvisati ma la concentrazione sulla dimensione melodica e sull'essenzialità delle forme è così alta, che la musica sembra frutto di un lungo lavoro preparatorio, su composizioni strutturate da tempo. L'empatia è quindi palpabile ed i due strumentisti disegnano percorsi di grande rigore formale, anche nei momenti più vicini alle storiche forme della libera ...
read moreThe Spiritual Beauty of Marilyn Crispell
by Lloyd N. Peterson Jr.
There have been a number of pianists within the classical and jazz genres whose work have remained majestic and timeless, but never has there been a pianist quite like Marilyn Crispell. Never has a pianist been able to reach such extraordinary depths of spirituality and complexity. Nevertheless, levels of creativity rarely equate to levels of popularity and therefore, it's not surprising that visionary works remain largely misunderstood and unappreciated during their own time. Such is the case with Marilyn Crispell.
read moreMarilyn Crispell / David Rothenberg: One Dark Night I Left My Silent House
by John Kelman
There are those who decry pianist Marilyn Crispell's move towards sparer, introspective free improvisation with Nothing ever was, anyway. Music of Annette Peacock (1997)--the beginning of a now nearly 15-year association with the German ECM label. For those who prefer their spontaneity impressionistic rather than expressionistic, however, it has yielded a relatively small but impressive discography, ranging from trio dates such as the deconstructive Storyteller (2004) to unerringly beautiful solo sets like Vignettes (2008). One Dark Night I Left My ...
read moreMarilyn Crispell: Collaborations - Live at Nya Perspektiv Festivals 2004 and 2007
by AAJ Italy Staff
Collaborations raccoglie due diverse apparizioni di Marilyn Crispell al Nya Perspektiv Festival, in Svezia: nell'ottobre 2004 in quartetto e nel marzo 2007 in quintetto. Le due formazioni si distinguono per la presenza di diversi fiati. Fredrik Ljungkvist, che compare nel quartetto, espone una pronuncia tipicamente free non del tutto originale, ma comunque dinamica ed efficace: lirica e ribollente al tenore, spigolosa al clarinetto. Entrambi i brani in quartetto, Quartet Collaboration," totalmente improvvisato, e il lungo Aros," a firma di Danielsson, ...
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