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Jazz Articles about Szilard Mezei
Szilárd Mezei Tubass Quintet: Rested Turquoise
by Mark Corroto
Pardon the quote from the American rock band Cracker's lyrics to Low": Sometimes I want to take you down/Sometimes I want to get you low/ Brush your hair back from your eyes/Take you down let the river flow. It's relevant because Szilárd Mezei's Tubass Quintet does carry out a mission to take you low. With a unique line up comprised of four double basses and a tuba, Mezei's Rested Turquoise does let a river of sound flow. The ...
read moreSzilard Mezei Septet: Cet
by Alberto Bazzurro
Ogni nuova uscita discografica riguardante Szilárd Mezei (negli ultimi anni sono frequenti) è una piccola festa. Questo suo nuovo lavoro, inciso a inizio 2015 alla testa di un settetto dalle timbriche e dalle dinamiche veramente efficaci, non fa certo eccezione. Vi convergono sette pagine del violista serbo-magiaro svarianti dai sei minuti e mezzo al quarto d'ora (la durata complessiva del CD sfiora i 77 minuti), svolte più che mai nel segno di una concezione compositiva spinta, puntuale, fortemente riconoscibile, identitaria. ...
read moreSzilard Mezei, Tim Trevor-Briscoe, Nicola Guazzaloca: Cantiere Simone Weil
by Alberto Bazzurro
Tre musicisti adusi all'improvvisazione senza rete e più in generale a uno sperimentalismo scevro da compromessi come il serbo-ungherese Szilard Mezei, l'inglese Tim Trevor-Briscoe e il nostro Nicola Guazzaloca danno vita a un trio che s'incontra occasionalmente da un po' di anni a questa parte (nel 2011 hanno dato già alle stampe per la Leo Records Underflow) scegliendo come terreno d'incontro appunto l'improvvisazione totale, regolata però da precisi appetiti-parametri strutturali che evidentemente tutti e tre possiedono. Il ...
read moreSzilard Mezei Flute & Strings Trio: Fehér Virág
by Alberto Bazzurro
Varcata la soglia dei quarant'anni, il violista serbo-ungherese Szilard Mezei continua a rimanere un pur illustre outsider, proseguendo congiuntamente a sfornare album di un rigore e uno spessore che lasciano immancabilmente ammirati. Quest'ultimo suo lavoro, più che mai cameristico (tratto-cardine della sua musica, in perenne equilibrio fra ricerca improvvisativa di marca più o meno scopertamente jazzistica e sperimentalismo contemporaneo-colto), lo vede dialogare con due sole partner (più un terzo limitatamente al brano centrale) lungo tre ampie pagine a sua firma, ...
read moreSzilárd Mezei: Singing Elephant
by AAJ Italy Staff
Serbo di nazionalità ma etnicamente ungherese, Szilárd Mezei è uno dei musicisti più originali emersi in Europa nell'ultimo decennio. Virtuoso di viola e compositore, Mezei ha elaborato una pregnante sintesi tra le forme dell'avanguardia afroamericana (dal free storico a Braxton), il folklore della Vojvodina e la musica classica (in particolare la lezione di Witold Lutoslawski e di György Szabados). Dopo il suo debutto internazionale grazie all'etichetta Leo (i dischi Draught e Cerkno) ha proseguito la sua carriera discografica grazie all'inglese ...
read moreSzilard Mezei Wind Quartet: Innen
by Eyal Hareuveni
Serbian violaist Szilárd Mezei has gained a reputation as a composer/musician that rarely fits into ordinary definitions and conventions. Throughout his career, he has systematically blurred the boundaries between modern chamber contemporary music, European folk-based themes and jazz and free improvisation. His second release with his Wind Quartet, following We Were Watching the Rain (Leo, 2009), is no exception. With this unique quartet Mezei explores dark and deep-toned textures-- playing viola and composing for trombone, tuba and ...
read moreSzilard Mezei: Februari Fadontes
by John Sharpe
Serbian-born, Hungarian violist Szilard Mezei leads a quartet of his countrymen through a satisfying program of three multi-sectioned compositions on this limited edition LP. Mezei has become increasingly visible on the international scene, with a string of releases from ensembles of different sizes, and a guest appearance with the Fonda/Stevens Group. This new foursome features the attractive frontline blend of viola and Peter Bede's tenor saxophone, recalling the pairing of Billy Bang and Frank Lowe in the Jazz Doctors, but ...
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