Michael Jefry Stevens: Live at Streamside

Ecco un grande CD regalatoci da un artista riservato, meritevole di ben altre attenzioni mediatiche. È un concentrato di buon gusto e passione, con pregevoli interventi solistici, sempre lineari e cantabili. A differenza di altri colleghi di livello, Michael Jefry Stevens guarda solo alle ragioni del cuore, per realizzare album all'insegna della poetica progettualità. Oltre alla pregevole cura per le dinamiche, emerge la creativa disposizione timbrica messa in campo dal sessantanovenne musicista. Inediti contrappunti per violino-voce-vibrafono impreziosiscono una raffinata cifra compositiva, attenta ai toni chiaroscurali e ad un mood intimista ben percepibile in varie tracce di Live at Streamside.

Benchè tutti eccellenti musicisti, gli otto compagni di viaggio pensano in termini di dialogo, più che accondiscendere all'alternanza di assoli. Piace poi l'andamento elegiaco, lievemente sfumato di alcuni temi dove batteria e contrabbasso svolgono perlopiù un ruolo coloristico o descrittivo, più che ritmico. È una musica avvincente tutta da assaporare per gustarne la ricchezza armonica, le soffici nuances, l'attenzione ad una costruzione dialogica di gran classe, ancorchè aperta all'impronta cameristica.

Un soffuso lirismo fa da cardine al concerto da cui è stato tratto questo CD, riassumibile con le parole d'apertura del film di Truffaut ”Effetto Notte”: ”molto silenzio e molta precisione”. E molto cuore palpitante.

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