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Sacred Spring

Giuseppe Ciabattoni

Label: Workin' Label
Released: 2020
Duration: 00:26:00
Views: 867

Tracks

1. CONFUSED; 2. BLACK MOUSTACHE; 3. LUTE; 4. MY FRIEND LEFT ME A PRESENT; 5. NICE COUPLES; 6. BACK TO MY LONELY HOUSE; 7. A QUARTER TO MIDNIGHT

Personnel

Album Description

Disco d’esordio di Giuseppe Ciabattoni, prodotto da Workin’ Label e distribuito in Italia e all’estero da Ird. Il giovane chitarrista marchigiano affida a sette tracce originali (suonate insieme a Gianmarco Spaccasassi) la sua idea di jazz, riproponendo gli elementi essenziali di classiche strutture in chiave liquida e moderna, andando a definire un album aperto a molteplici contaminazioni, che non si pone problemi di confini tra un genere e l'altro. Come il funk e il rock, ad esempio, elementi fondamentali dell’album, risultato dell'influenza esercitata su Ciabattoni da John Scofield, chitarrista al quale è legato particolarmente e che lo ha stimolato a cercare un sound in grado di conciliare i vari elementi della sua verve artistica. Il titolo del disco, “Sacred spring”, strettamente connesso alle origini dei due musicisti (entrambi del Piceno, di Offida), è stato ideato mesi addietro, in tempi non sospetti, quando l’emergenza sanitaria non era neanche lontanamente preventivabile, e si ripropone oggi come un moto di luce e speranza: rimanda infatti alla Primavera Sacra, ricorrenza rituale di origine italica, celebrata durante carestie e momenti difficili, o per scongiurare un pericolo particolarmente grave. O, ancora, in momenti di grave pressione demografica, per favorire i processi migratori. Da uno di questi grandi spostamenti rituali pare abbia avuto origine proprio il popolo dei Piceni. Il disco inizia con “Confused”, brano dove il funk si diluisce tra le striature del jazz; prosegue con “Black moustache”, composizione dove emerge il carattere più rock dell’artista; “Lute”, “My friend left me a present” e “Nice couples” rappresentano poi l’anima, il fulcro del disco, dove modern jazz e un certo sapore più fusion la fanno da padrona. L’opera chiude con gli ultimi due pezzi: “Back to my lonely house”, che apre definitivamente le porte alle amate venature blues, e “A quarter to midnight”, soffusa e delicata ballad che fa calare il sipario sul disco.

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Sacred Spring

Workin' Label
2020

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