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David S. Ware New Quartet: Théâtre Garonne, 2008
ByDopo diciassette anni di attività con il quartetto che coinvolgeva il pianoforte di Matthew Shipp e il contrabbasso di William Parker, con l'avvicendamento alla batteria di Whit Dickey, Susie Ibarra e Guillermo E. Brown, Ware iniziò a lavorare con questo nuovo organico, che inseriva Joe Morris alla chitarra e il pregiato veterano Warren Smith alla batteria, mantenendo il rapporto con Parker, l'amico e sodale di tante avventure. Il CD registrato in Francia presenta un formidabile concerto tenuto a Tolosa dal nuovo quartetto, solo un paio di settimane dopo la registrazione in studio, a Brooklyn, di Shakti, nel maggio del 2008.
I due CD restano al momento le uniche occasioni per ascoltare quel quartetto, esibitosi in Olanda e Italia prima di Tolosa, che poi, anche a causa dei problemi di salute del sassofonista e del lavoro con l'altro organico Planetary Unknown, non approdò ad altre incisioni. Un altro documento, registrato nel 2010 al Blue Note di New York e sempre pubblicato nella serie DSW, vedeva all'opera solamente il trio, senza Morris. Le due registrazioni in quartetto sono complementari e offrono lo spunto per misurare la forza sviluppata dal vivo della formazione. Il repertorio presentato è in parte lo stesso, con il brano "Crossing Samsara," che apre ambedue i CD, dilatato e scisso nel concerto in due lunghe sezioni, su un tempo che nell'insieme supera i ventisei minuti, e viene poi ripreso nel finale, assumendo la funzione di una vera e propria sigla musicale del gruppo.
In questo quartetto l'energia dirompente che sempre caratterizza la musica di Ware si stempera in parte nella visione di una spiritualità orientale, cui fanno riferimento sia il titolo del CD Shakti (energia divina nella religione induista), che molti brani come "Samsara" (il ciclo di vita morte, rinascita) e "Namah" (abbandono nella divina volontà). I temi nascono da brevi cellule ritmico-melodiche, reiterate e variate, che riemergono spesso nel corso delle improvvisazioni. Le quali comunque si tuffano in vortici ribollenti, dove il sax tenore si divincola dentro emissioni multifoniche, balzi di registro, sovracuti e bagliori dei suoni armonici, respirazione circolare e tensione verso stati di autentica ebbrezza. Non mancano i momenti di tenerezza, intensa nel brano "Reflection," tagliente come una lama nel sovracuto interminabile di "Namah."
Il coinvolgimento dei quattro nell'accadere musicale è completo, spinto da urgenza espressiva e convinzione. La coesione è totale, nel rapporto stretto tra il detto e il sentito. L'energia è solidale con l'affrancamento da formule atletiche e predeterminate. La reciproca tensione verso l'ascolto e la sintonia è profonda, costantemente cercata. Se il contrabbasso di Parker, ben avvezzo a quella musica, la alimenta con trame elastiche e tenaci, la batteria di Smith è quantomai ricca di stimoli e sproni, sensibile e propulsiva, melodica e danzante. Morris rappresenta una controparte a tratti più geometrica e scolpita, ma non meno disposta a tuffarsi nelle spirali di impeto e di avventura, con tanti momenti memorabili.
Ciò che non è espresso in questa recensione, si può trovare nelle precise note di copertina redatte da Steven Joerg nel settembre 2019, ma soprattutto nelle parole di Morris, di cui ci piace riportare un significativo estratto: "David era un grande uomo, nella statura, nell'attitudine e nello spirito. Aveva energia nei gesti ed era nel contempo gentile, divertente, premuroso e riflessivo. La combinazione di preoccupazione per lui (a causa del quotidiano trattamento di dialisi, N.d.R.), di divertimento, conversazioni interessanti e grandi performance ha reso memorabile la mia esperienza nel suo gruppo."
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Track Listing
Crossing Samsara part 1; Crossing Samsara part 2; Durga; Reflection; Namah; Samsara (reprise).
Personnel
Album information
Title: Théâtre Garonne, 2008 | Year Released: 2019 | Record Label: AUM Fidelity
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