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Standards of Rumantsch: Randulin

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Standards of Rumantsch: Randulin
Autori circa quattro anni orsono di un interessante album nel quale mescolavano il jazz ed il blues con la tradizione popolare del cantone svizzero dei Grigioni (clicca qui per leggerne la recensione), con i suoi canti in lingua ladina, gli Standards of Rumantsch presentano adesso con Randulin il seguito di quel progetto. Forse consapevoli del venir meno dell'effetto sorpresa, in questo lavoro i quattro musicisti elvetici cercano di far ruotare la proposta non piu' solo attorno alla poetica originale, ma anche ad una serie di elementi caratterizzanti, quali la presenza in alcuni brani di cantanti locali, in altri di un quartetto d'archi, e un po' in tutto l'album ad un brano tradizionale molto noto, appunto "Randulin", che viene ripresentato in quattro versioni diverse a mo' di standard (ma, tra gli "standard" provenienti dalla tradizione popolare, si ricordi ad esempio in quante versioni e' stato riproposto un brano come "Hasta Siempre").

La struttura generale degli arrangiamenti si mantiene piuttosto semplice, con cio' peccando un po' in eleganza, ma conservando una semplicita' ed un'immediatezza che si adatta all'origine delle musiche. La ritmica, in particolare, si presenta abbastanza monocorde, ricordando certa modesta musica rock, anche se i bassi di David Maeder si lasciano occasionalmente andare ad assoli tutto sommato pregevoli e che in questo contesto qualificano i brani: quante volte incontriamo infatti un contrabbasso a far da seconda voce accanto al cantante?

Altrove sono poi le ance di Mario Haltinner a spostare la musica da un versante piu' strettamente popolare a quello jazzistico-improvvisativo. Haltinner ha un buon suono e arricchisce i brani con i suoi assoli, come accade in "Sendas oranscha", uno dei pezzi piu' spigliati e nel quale il suo contralto si produce in un monologo estremamente efficace. Ma anche "I d'eira un silip" vede la canzone popolare trasformata in qualcosa di molto teso; interessante dal punto di vista della sperimentazione anche il bordone condotto dalla fisarmonica di Curdin Janett sopra il quale si sviluppano le improvvisazioni del contralto, marcate dal battito della sezione ritmica.

L'album - che si chiude con l'ultima delle reinterpretazioni di "Randulin", forse la piu' interessante, in cui si distingue il bell'assolo di contralto di Haltinner - e' complessivamente piacevole, ma non riesce a ripetere completamente l'incanto del primo lavoro degli Standards of Rumantsch.

Track Listing

01. Da mia patria - 4:37 02. Star se legher - 2:11 03. Praula d'atun (Nay/Hobi) - 7:44 04. Randulin - Strings - 3:12 05. Un pa da quai (C. Janett)- 6:48 06. Dei jeu pia cun tristezia - 3:58 07. Vul ti far politica (Nay/Hobi) - 7:51 08. Randulin - Walzer - 0:54 09. Zuola roda, zuola (C. Scherrer) - 5:41 10. Il vin di all'aua - 3:16 11. Randulin - Bass - 2:00 12. Sendas Oranscha (I. Coray) - 5:33 13. I d'eira un silip - 4:21 14. Randulin - Motor - 1:38 15. Stad (G. A. Derungs) - 5:30 16. Randulin - 5:27 Ove non indicato, i brani sono canzoni popolari riarrangiati

Personnel

Mario Haltinner (sax tenore, contralto e soprano, clarinetto basso) Cudin Janett (fisarmonica, Fender Rhodes) David Maeder (contrabbasso, basso elettrico, mini basso) Markus Schmidt (batteria, percussioni) Corin Curschellas (voce) Betina Ignacio (voce) Madlaina Janett, Cristina Janett, Barbara Gisler, Cudin Janett (archi)

Album information

Title: Randulin | Year Released: 2006 | Record Label: Brambus Records


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