Marco Postacchini Big Band: One Finger Snap

Radicata nella tradizione del mainstream orchestrale (quella di Count Basie, Gerald Wilson e Thad Jones in particolare) la big band di Marco Postacchini è un'ottima "Swing Machine" che presenta in questo disco un variegato repertorio che spazia da composizioni di Herbie Hancock ("One Finger Snap") a Steve Swallow ("Eiderdown"), si tinge di colori latini (Antonio Carlos Jobim, Toninho Horta e il noto "Recordame" di Joe Henderson) e presenta due composizioni dello stesso bandleader.

Postacchini è un sassofonista, autore e leader di vasta esperienza nonostante la giovane età. Ha pubblicato tre album a capo del suo ottetto, tutti con arrangiamenti e/o composizioni originali, ha insegnato in conservatori (Perugia, Cesena) e altre scuole del centro Italia. Nel suo curriculum spiccano importanti collaborazioni con italiani (Fabrizio Bosso, Maurizio Giammarco, Rosario Giuliani, Rita Marcotulli, Gabriele Mirabassi ecc...) e stranieri (John Taylor, Kenny Wheeler, Bob Mintzer, Peter Erskine, Bob Brookmeyer, Maria Schneider e molti altri).
Quest'ampia esperienza si riverbera nel lavoro di quest'orchestra, in cui Postacchini riunisce eccellenti e abituali partner come Rossano Emili, Massimo Morganti, Emanuele Evangelista, Samuele Garofoli, Simone La Maida e altri, che intervengono come solisti assieme al leader. In aggiunta a questi si aggiungono in alcuni brani gli ottimi vocalist Chiara Pancaldi e Joe Pisto.

Entrando nel contesto musicale la prima cose che spiccano sono la smagliante tensione degli arrangiamenti, espressi da un organico compatto, che disegna acrobatici contrasti di sezione in un vivace caleidoscopio timbrico. L'esuberanza e precisione collettiva valorizza i solisti, i cui interventi s'innestano in modo impeccabile.
Sarebbe bello sottoporre qualche appassionato al noto Blindfold Test di Down Beat per questo disco, perchè le risposte spazierebbero tra organici di chiara fama. Il percorso si conclude con il danzante "Smooth Funk" di Postacchini, esaltato dai ricchi interventi di Davide Ghidoni alla tromba e Simone La Maida al sax soprano.

Comments