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Michael Thomas: due quartetti in primo piano
ByNato in Florida, ha acquisito un Master's Degree in Jazz Performance al New England Conservatory e continuato a perfezionarsi alla Juilliard School di New York. Mentre viveva a Boston ha iniziato a collaborare col trombettista Jason Palmer (nel cui gruppo ha inciso Nothing to Hide) e progettato il suo debutto da leader: uno scintillante quintetto mainstream registrato a Brooklyn nel 2010 (The Long Way). I dischi seguenti vedono il sassofonista a capo di due quartetti, quasi simili nell'organico ma stilisticamente diversi. Il primo è stato appena pubblicato ma l'incisione precede di pochi mesi l'altro, uscito nel 2020.
Michael Thomas
Natural Habitat
Sunnyside Records
2021
Una delle prime partnership che Michael Thomas ha stabilito a New York è stata col bassista Hans Glawischnig, che assieme al batterista Johnathan Blake, partecipa a entrambi i lavori. In questo disco il quartetto è completato dal pianista Julian Shore. La selezione musicale raccoglie brani scritti dal sassofonista quand'era ancora a Boston che evidenziano le sue fresche doti di scrittura. Lo stile di riferimento è un contemporary mainstream, con brani caratterizzati ritmicamente che si alternano a liriche ballad.
Tutto si sviluppa all'interno di forme consolidate e sia Shore che Glawischnig intervengono con ottimi assoli mentre il drumming interattivo e spezzato di Blake si distingue in ogni brano. Quello d'apertura, "Float" risale al 2009 e si snoda in un trascinante swing con slittamenti metrici da 7/4 a 5/4. Nel successivo "Different Time" il leader imbraccia il clarinetto basso per disegnare una seducente ballad ma il suo strumento preferito resta il sax contralto. Con questo strumento disegna lunghi e vorticosi assoli animati da intenso groove, con slanci repentini nei registri estremi.
Michael Thomas
Event Horizon
Giant Step Arts
2020
Registrate il 14 e 15 agosto 2019 alla Jazz Gallery di New York di fronte a un piccolo pubblico, le undici magnetiche improvvisazioni contenute in questo doppio album si snodano con lucidità, ricordando in molti casi i torrenziali interventi dell'ultimo John Coltrane o dei quartetti di Ornette Coleman con Don Cherry. Anche qui l'assenza del pianoforte o di un altro strumento armonico favorisce la massima libertà a Michael Thomas (qui esclusivamente al contralto) e al trombettista Jason Palmer che disegnano brani di forte impatto, caratterizzati da lunghi e fervidi interventi personali. L'articolato sostegno ritmico di Glawischnig e Blake è il fondale ideale per esaltare le loro capacità espressive, in una tensione collettiva di rara potenza.
Una musica intransigente e audace, dunque, che si lega a pagine memorabili dell'avanguardia storica e dal cui flusso narrativo è difficile distinguere le singole pagine. Accanto a molti momenti vibranti non mancano però quelli caratterizzati da astratto lirismo come "Drift" o concentrata lentezza come "Underground." Il disco termina con "Fox and Cat," basato su una personale, quanto serrata, interpretazione dello shorteriano "Pinocchio."
Liste dei brani e musicisti
Natural HabitatBrani: Float; Different Time; First; Natural Habitat; Harbor; Fourth; Demise; No Words; Two Cities.
Musicisti: Michael Thomas: sassofono contralto, clarone; Julian Shore: piano, Rhodes, sintetizzatori; Hans Glawischnig: contrabbaso; Johnathan Blake: batteria.
Event Horizon
Brani: CD 1: Distance; Drift; Bass Intro; Dr. Teeth; Framework. CD 2: Sax Intro; Chant; Underground; Drum Intro; Event Horizon; Fox and Cat.
Musicisti: Michael Thomas: sassofono contralto; Jason Palmer: tromba; Hans Glawischnig: contrabbaso; Johnathan Blake: batteria.
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