Samara Joy: Linger Awhile

Recensendo pochi mesi fa il disco d'esordio di Samara Joy le avevamo previsto un brillante futuro ma non pensavamo accadesse in tempi così rapidi.

Reduce del successo ottenuto all'ultimo Umbria Jazz, la 22enne la vocalist afro-americana debutta ora con l'etichetta Verve e sarà impegnata in un tour fitto di date fino a dicembre (in ottobre toccherà anche Portogallo, Spagna, Francia e Germania ma non l'Italia).

In Linger Awhile continua il sodalizio col notevole chitarrista Pasquale Grasso, in un combo che vede ancora il batterista Kenny Washington e l'ingresso del bassista David Wong e del pianista Ben Paterson.

Con un repertorio ancora focalizzato su standard più o meno noti, Samara conferma tutto il bene che s'è detto di lei: maturità interpretativa insolita per l'età, fresca varietà cromatica, estro creativo, intenso feeling. Gli intermezzi in vocalese presenti in "Nostalgia (The Day I Knew)" e "I'm Confessin' That I Love You" mostrano piena padronanza tecnica e smagliante verve ritmica.

Il disco attrae dal primo all'ultimo brano, con una preferenza per quelli swinganti, come "Sweet Pumpkin," "Linger Awhile" (un assolo mozzafiato di Grasso) e "Social Call." La relazione col chitarrista è stimolante in ogni momento e spicca in "Someone to Watch Over Me."

Album della settimana.

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