Home » Articoli » Building a Jazz Library » Frank Zappa: cofanetto "Over-Nite Sensation"

Frank Zappa: cofanetto "Over-Nite Sensation"

Frank Zappa: cofanetto "Over-Nite Sensation"

Courtesy Sam Emerson

By

Sign in to view read count
Frank Zappa
Over-Nite Sensation —50th Anniversary Super Deluxe Edition
Zappa Records
1973/2023

La ricchissima discografia di Frank Zappa si arricchisce di un nuovo titolo con l'edizione del cinquantesimo anniversario di uno dei suoi album di maggior successo commerciale, Over-nite Sensation, originariamente pubblicato nel Settembre del 1973. Le vendite furono tali da procurargli il secondo disco d'oro della sua carriera, preceduto nel raggiungimento di questo status dall'album immediatamente successivo Apostrophe(') il cui successo di vendite fu più velocemente, e concedendogli così qualche anno di tranquillità economica, che Zappa poté sfruttare per concedersi qualche soddisfazione personale come assemblare una grossa orchestra di 37 elementi senza limiti di budget da dedicare alle sue composizioni "serie"; le sessioni che produssero l'album Orchestral Favorites nel Settembre 1975 furono la prima e unica volta (almeno fino a The Yellow Shark) che il compositore ebbe a disposizione musicisti veramente motivati e tutti entusiasti di portare il proprio contributo. Ma questa è un'altra storia...

Il 1973 è stato un anno di svolta per Zappa, concretizzata proprio con l'uscita di questo disco che rappresentava un cambio radicale nella sua musica, soprattutto dopo i due album che lo avevano preceduto, quasi completamente strumentali e tendenti al jazz. Ma si sa, Zappa non è mai stato fermo a lungo su uno stesso progetto dei tanti che seguiva contemporaneamente, e il cambiamento era sempre dietro l'angolo. Il jazz è comunque ancora presente nel curriculum dei musicisti scelti per accompagnarlo; la maggior parte sono suoi collaboratori da più o meno tempo, dai coniugi Ian Underwood e Ruth Underwood ai più recenti Sal Marquez e Bruce Fowler, passando per George Duke e Jean-Luc Ponty. Le novità sono nella sezione ritmica, che comprende il bassista Tom Fowler (fratello di Bruce) e il batterista Ralph Humphrey, che rimarranno fino a tutto il 1974. Con poche variazioni (la partenza di Sal Marquez, Ian Underwood e Jean-Luc Ponty e l'arrivo del sassofonista Napoleon Murphy Brock e del secondo batterista Chester Thompson) quella del 1973-74 sarebbe stata la band più apprezzata tra quelle assemblate da Zappa nel corso della sua carriera, e sicuramente la più orientata al jazz.

Stupisce pertanto l'assenza di brani e intermezzi strumentali nel disco in esame, limitati ad alcuni immancabili assoli di chitarra e una breve sortita al violino di Ponty (peraltro come Marquez non presente in tutti i brani), cosa che all'epoca suscitò alcune critiche da parte di chi avrebbe voluto dare maggior risalto ai bravissimi musicisti. Per rendere giustizia al gruppo bisognerà aspettare diversi anni, con la pubblicazione di alcune registrazioni live del periodo che ne rivelano tutta la maestria strumentale. Ma in quel momento Zappa sembrava volersi concentrare sulle canzoni, e quelle contenute in Over-nite Sensation sono quasi tutte rimaste a lungo nel suo repertorio, contribuendo sicuramente e largamente al suo successo commerciale.

Questa nuova edizione ricalca quella uscita lo scorso anno per il cinquantennale di Waka/Jawaka e The Grand Wazoo, il cofanetto Waka/Wazoo. Anche questo comprende quattro CD di materiale vario in gran parte inedito e un Blu-Ray contenente l'album nelle varie versioni digitali: oltre ai files in alta risoluzione troviamo ben tre versioni in surround, ossia Atmos, 5.1 e il vecchio mix quadrafonico realizzato nel 1973 dallo stesso Zappa, sempre interessato a tutte le nuove tecnologie di registrazione e riproduzione audio. L'album è inoltre disponibile come download digitale e come doppio vinile a 45 giri, in questo caso solo l'originale rimasterizzato senza gli inediti. Ma vediamo in dettaglio i contenuti del cofanetto.

Il primo CD comincia con i sette brani costituenti l'album originale, nella masterizzazione realizzata nel 2012 per la ristampa di quasi tutto il catalogo zappiano. I brani sono tutti arcinoti, anche per essere stati eseguiti spesso dal vivo da molte delle incarnazioni dei suoi gruppi. "Montana" in particolare era già stato eseguito dal vivo durante il tour del Petit Wazoo l'anno precedente, come abbiamo visto in Waka/Wazoo. Molti dei brani hanno il supporto delle voci di Tina Turner e le Ikettes, in quanto registrati ai Bolic Studios di Ike Turner, allora marito e partner musicale di Tina, mentre "Zomby Woof" e "Fifty-Fifty" sono cantate da Ricky Lancellotti, la cui voce particolarissima aveva colpito Zappa durante un'audizione.

"Fifty-Fifty" è l'unico brano in cui viene lasciato un po' di spazio per gli assoli dei musicisti, aperti da Duke all'organo, cui segue Ponty al violino baritono, per poi finire con la chitarra del leader. La stessa band del 1973 lo ha eseguito dal vivo come strumentale (ne abbiamo un esempio sul quarto CD), ma stranamente è poi scomparso dal repertorio live delle band di Zappa. La sezione bonus si apre con alcuni brani già pubblicati ma con master o edit differenti; il primo è una versione di "Wonderful Wino," brano scritto da Zappa insieme a Jeff Simmons la cui traccia di base risale al 1970, e che verrà pubblicato su Zoot Allures con diverse sovraincisioni. Qui è cantato da Lancellotti, e un edit più corto era uscito su The Lost Episodes. Seguono le primissime versioni di "Inca Roads" e "RDNZL," che mostrano quello che il gruppo era capace di fare strumentalmente soprattutto dal vivo. Entrambi i brani erano presenti su The Lost Episodes, ma con mix differenti: qui vengono ripristinati la voce e la tromba di Marquez nel primo, e l'assolo di Zappa nel secondo. "For the Young Sophisticate" è un mix differente da quello poi pubblicato su Läther. Troviamo poi le versioni single di "I'm the Slime" e "Montana," quest'ultima senza l'assolo di chitarra, ma con una introduzione mancante nella versione finale. Comincia poi la sezione di inediti veri e propri, con due take alternative di "Inca Roads" e "RDNZL." Il CD si conclude con "X-Forts," che evolverà per diventare "Echidna's Arf (Of You)," qui con assoli di George Duke al piano elettrico, Tom Fowler al basso e poi Zappa alla chitarra che duetta con la batteria di Ralph Humphrey.

Gli inediti continuano sul secondo CD con un mix alternativo di "Camarillo Brillo" contenente un diverso arrangiamento vocale, seguito da due versioni di "I'm the Slime," una prima demo intitolata "Face Down" e risalente al Dicembre 1972 con musicisti non identificati, e una traccia di base senza le successive sovraincisioni e con un diverso e più lungo assolo di chitarra. Due versioni anche per "Dirty Love," una estratta da una sessione di prove e un'altra per un master su 4 piste con un altro lungo assolo di Zappa, e per "Fifty-Fifty," una diversa introduzione improvvisata all'organo e una diversa take della traccia strumentale di base, dove i musicisti si scatenano in trascinanti assoli sopra una base decisamente funky, sicuramente uno degli highlights della raccolta. Anche per "Dinah-Moe Humm" troviamo un estratto da una sessione di prove contenente un assolo di Ponty non presente sull'album originale e un mix alternativo con le tastiere di Duke in evidenza. "Montana" chiude la serie di bonus inediti con un mix alternativo, ma il CD continua con i primi brani del concerto tenuto il 23 Marzo 1973 al Palladium di Hollywood, solo pochi giorni dopo le prime sessioni di registrazione in studio, che proseguirà sul terzo CD (il download digitale che non ha le limitazioni del supporto fisico presenta una suddivisione delle varie sezioni per i quattro dischi compatta). Purtroppo non è il concerto completo, in quanto non sono state ritrovate la prima e l'ultima delle cinque bobine su cui era stato registrato. La porzione superstite si apre con "Montana" e prosegue con "Dupree's Paradise," preceduto da una lunga introduzione al piano elettrico di George Duke. Il brano è stato un caposaldo dei concerti del 1973/74, ma per una prima pubblicazione ufficiale bisognerà aspettare il 1988 con l'uscita di The Helsinki Concert, secondo volume della serie You Can't Do That on Stage Anymore, interamente dedicato alla band del 1974. Il brano dal vivo è una palestra per le escursioni strumentali dei vari solisti, e possiamo finalmente apprezzare il contributo di Ponty.

Il terzo CD contiene la parte rimanente del concerto del Palladium iniziando con "Cosmik Debris," altro brano già presentato live dal Petit Wazoo l'anno precedente e che finirà su Apostrophe(') l'anno successivo. Subito dopo Zappa presenta come ospite speciale della serata il trombettista Sal Marquez, non ancora membro effettivo del gruppo, e con lui la band si lancia nell'esecuzione di "Big Swifty" con assoli dello stesso Marquez, protagonista del brano, seguito da Duke e Zappa. Il brano seguente è "I'm the Slime," presentato dal leader col titolo "The Curse of the Zomboids" e come successore di "Willie the Pimp," con un assolo di Zappa. Un altro brano per far scatenare i musicisti è "Don't You Ever Wash Your Thing," che diventerà successivamente un classico tour de force per le percussioni di Ruth Underwood, ma nei suoi 23 minuti di durata qui vede impegnati dapprima Ian Underwood e Bruce Fowler (entrambi in assoli col wah-wah), poi Tom Fowler al basso, Ponty, Duke, naturalmente Zappa e infine Ralph Humphrey per un assolo di batteria che sfocia nel successivo "FZ & The Percussion Section," intermezzo di sole percussioni in cui Zappa si unisce a Ralph e Ruth prima della jam finale (almeno per la parte documentata su nastro) con un altro po' di assoli di tutti, compreso un intervento vocale di Ricky Lancellotti, altro ospite speciale della serata, nella sua unica esibizione su un palco insieme a Zappa. Nella parte finale del concerto, non sopravvissuta, sarebbe comparso come ospite anche Ray Collins, storico cantante dei primi Mothers of Invention.

Il quarto e ultimo CD è dedicato alla riproposizione integrale di un concerto tenuto a Detroit un paio di mesi dopo dalla stessa formazione con l'inserimento nel gruppo di Sal Marquez, che sarebbe rimasto solo pochi mesi. In questo caso il concerto risulta completo, e la durata relativamente breve (74 minuti) pare dipendere dal fatto che Zappa divideva la serata sul palco con altri gruppi, avendo quindi a disposizione un tempo più limitato del normale. Dopo l'introduzione dei musicisti della band, che serve anche per il sound check, si parte subito col medley strumentale "Exercise #4/Dog Breath/The Dog Breath Variations/Uncle Meat," collage di vecchi temi zappiani e unica concessione al passato (almeno fino al bis). Per il resto del concerto Zappa appare già proiettato verso il futuro imminente, presentando per la prima volta brani che sarebbero apparsi su Apostrophe(') (la suite "Don't Eat the Yellow Snow") e One Size Fits All ("Inca Roads," qui con una parte iniziale cantata da Duke in stile vaudeville), oltre a "Fifty-Fifty" in versione strumentale con assoli e "Cosmik Debris." Anche per la chiusura si affida a un collage strumentale di vecchi temi, il medley "King Kong/Chunga's Revenge/Son of Mr. Green Genes," 12 minuti di prelibatezze strumentali che concludono in bellezza il concerto e il cofanetto.

Un altro titolo imperdibile per gli appassionati, che prosegue la lista delle recenti pubblicazioni di altissimo livello che hanno deliziato i fan di Zappa in questi ultimi anni. Il suo merito maggiore è quello di approfondire la conoscenza di quello che sarebbe stato un nuovo ciclo per Frank Zappa, e soprattutto di rivalutare il contributo di un gruppo di musicisti straordinari tenuti un po' troppo al guinzaglio su disco, mentre dal vivo hanno potuto dimostrare grande compattezza e personalità avendo a disposizione una maggiore libertà, anche se non tanta quanto ci sarebbe piaciuto.

Pubblicazioni di questo tipo, pur contenendo grandissima musica, si rivolgono principalmente a un pubblico di appassionati che vogliono conoscere quanto più possibile relativamente alla genesi delle opere del loro beniamino, e da questo punto di vista non c'è da rimanere delusi. Questo e molti degli album che lo hanno preceduto forniscono una visione privilegiata del processo creativo che ha dato vita a tante opere importanti, ma chi si avvicina a Zappa per la prima volta o da neofita farà meglio a orientarsi sulla discografia originale, lasciando le pubblicazioni postume come questa per successivi approfondimenti. E ora aspettiamo di vedere quale sarà il prossimo titolo, non ancora annunciato e oggetto di speculazioni da parte della folta schiera di fan.

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Jazz article: Charles Lloyd: Defiant Warrior Still On Song
Jazz article: The Keith Jarrett Trio: Ten Essential Recordings
Jazz article: Louis Stewart's Out On His Own: A Landmark Solo Guitar Recording
Jazz article: Jaimie Branch: 7 Steps To Heaven
Building a Jazz Library
Jaimie Branch: 7 Steps To Heaven

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.