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Remy Le Boeuf's Assembly of Shadows: Architecture of Storms
ByDopo il sorprendente Assembly of Shadows del 2019, il sassofonista e bandleader californiano (a New York dal 2004) torna con la sua orchestra irrobustita nel numero e nella qualità dei singoli componenti. Tra i nuovi ingressi troviamo in particolare il trombettista Mike Rodriguez e il sassofonista Dayna Stephens, che caratterizzano un paio di brani, anche se il lavoro di Le Boeuf è prettamente orchestrale e ogni intervento è sempre funzionale alla scrittura complessiva.
L'organico conferma la chiara identità stilistica emersa nel disco d'esordio. Ritroviamo le sontuose partiture caratterizzate dal ricco movimento interno, dove melodie evocative e delicate tessiture convivono con intricate dinamiche, vibranti collettivi e fantasiosi apporti ritmici. Una scrittura complessa e allo stesso tempo ariosa, che risente della lezione di Maria Schneider e ricorda sia la colta freschezza di Leonard Bernstein che l'impressionismo di Gil Evans. Remy Le Boeuf è anche un eccellente sassofonista e il suo fervido contralto è la principale voce solista dell'iniziale "Neener Neener" e di qualche altro brano.
Il successivo "Minnesota, Wi." è una fantasiosa rielaborazione del tema del gruppo indie folk statunitense Bon Iver. La radiosa tenerezza della melodia originale viene arricchita dalla sontuosa timbrica orchestrale e dall'intervento del trombettista Mike Rodriguez. Un brano particolarmente suggestivo è "The Melancholy Architecture of Storms," composto da Le Boeuf sul testo della poetessa Sara Pirkle. «È stato scritto in un cupo giorno di tempesta nel Connecticut ricorda il bandleaderC'erano nuvole di pioggia mischiate alla luce del sole e forti raffiche di vento (...) Sara ha preso tutte le immagini intorno a noi e le ha immesse nei testi. Volevo che il song si sviluppasse come una potente tempesta». Il contrasto tra gli elementi è reso molto bene dall'eterea interpretazione vocale di Julia Easterlin e dal nervoso intervento al contralto di Le Boeuf. Altri momenti da ricordare sono l'intervento di Dayna Stephens al sax tenore in "Face Value" e il sontuoso e multiforme svolgimento di "Sibbian."
Come nel precedente album dell'orchestra, un brano (in questo caso lo swingante "Rumpus") è un bell'omaggio al modern mainstream orchestrale.
Un disco pregevole, che conferma Remy Le Boeuf tra i protagonisti della nuova orchestrazione jazzistica.
Album della settimana.
Track Listing
Neener Neener; Minnesota, Wi.; The Melancholy Architecture of Storms; Face Value; Union; Sibbian; Secondhand Smile; Bring Me There; Rumpus.
Personnel
Remy Le Boeuf
saxophone, altoJohn Lake
trumpetPhilip Dizack
trumpetMike Rodriguez
trumpetMatt Holman
trumpetDave Adewumi
trumpetMike Fahie
tromboneEric Miller
tromboneNatalie Cressman
tromboneSam Blakeslee
tromboneJavier Nero
tromboneIsaac Kaplan
tromboneJennifer Wharton
trombone, bassAlex Goodman
guitarHorace Bray
guitarBen Kono
saxophoneMatt Aronoff
bassPeter Kronreif
drumsJulia Easterlin
vocalsJames Shipp
percussionAdditional Instrumentation
Gregory Robbins: conductor; Vito Chiavuzzo, Lucas Pino, John Lowery, Carl Maraghi, Anna Webber, Dayna Stephens: woodwinds; Seneca Black, Tony Giausi: trumpets; Joe Saylor: percussion.
Album information
Title: Architecture of Storms | Year Released: 2021 | Record Label: Soundspore Records
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About Remy Le Boeuf
Instrument: Saxophone, alto
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