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John Surman: Words Unspoken

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John Surman: Words Unspoken
Giunto alla soglia degli 80 anni, che compirà in Agosto, e con alle spalle oltre mezzo secolo di attività professionale che ha prodotto una discografia imponente e importante sia in termini di quantità che di qualità, il sassofonista britannico John Surman aggiunge un'altra gemma luminosa al ricco catalogo delle sue opere, in gran parte documentato sulla etichetta tedesca ECM Records. Non si tratta dell'atteso disco in duo con il pianista norvegese Vigleik Storaas, annunciato durante il loro tour europeo della scorsa estate che aveva toccato anche l'Italia (qui la cronaca del concerto di Roma), ma di un lavoro realizzato in quartetto con una nuova e inedita formazione, che segue il precedente Invisible Threads realizzato in trio nel 2017. Di quel disco rimane il vibrafonista americano (ma da tempo residente in Norvegia, così come il sassofonista) Rob Waring, mentre a completare la formazione ci sono il chitarrista inglese Rob Luft, già presente in casa ECM in qualità di accompagnatore della cantante albanese Elina Duni, e il batterista norvegese Thomas Strønen, anch'egli spesso presente come titolare o collaboratore su vari titoli dell'etichetta.

La cosa che colpisce maggiormente all'ascolto del disco è la profonda interazione tra i musicisti e la perfetta combinazione dei timbri dei loro strumenti. I dieci brani che compongono l'album sono tutti firmati da Surman, che ha fornito gli spunti musicali successivamente elaborati in maniera collettiva da tutti. La vena lirica che ha da sempre caratterizzato la musica del sassofonista è naturalmente ancora presente, affidata prevalentemente agli strumenti del leader che si alterna come suo solito tra sax soprano, sax baritono e clarinetto basso.

Surman è quasi sempre in primo piano, ma i suoi compagni non si limitano all'accompagnamento sullo sfondo, contribuendo attivamente alla creazione musicale interagendo costantemente tra loro e col sassofonista, in un continuo scambio di ruoli tra chitarra, vibrafono e sassofono col sostegno della batteria che definisce e delimita lo spazio sonoro. Emblematico a questo proposito il brano "Onich Ceilidh," forse il più bello dell'album: Luft apre con una frase ritmata e ripetuta alla chitarra, cui si uniscono subito vibrafono e batteria, a preparare l'ingresso del sax soprano che espone la melodia e si lancia poi in un lungo assolo estremamente lirico, dalla potente carica emotiva, sulla base ritmico-armonica data dagli altri strumenti, per poi farsi da parte e lasciare la scena agli assoli del vibrafono prima, e della chitarra dopo, rientrando col clarinetto basso per sostenere il solo di Luft e riprendere la guida nel finale, dopo otto minuti di pura magia.

Degne di menzione anche l'iniziale "Pebble Dance," con un assolo spiritato al sax soprano dalle cadenze vagamente mediorientali, la delicata "Words Unspoken" con un sax baritono estremamente morbido come solo Surman lo sa suonare, che si staglia sopra lo sfondo fornito da chitarra e vibrafono, e "Graviola," un altro episodio basato sull'alternanza degli strumenti in dialogo tra loro. È un jazz da camera altamente sofisticato, ma non privo di una immediatezza che lo rende facilmente fruibile, tutt'altro che un mero esercizio intellettuale.

Non sono molti i musicisti che nel corso di una carriera pluridecennale hanno saputo come Surman mantenersi su livelli qualitativi altissimi, ricercando continuamente strade nuove senza adagiarsi su posizioni facili e scontate. La sua discografia ne è la prova migliore, fin dagli esordi durante l'epoca d'oro del jazz inglese a cavallo tra gli anni '60 e '70, quando era ancora molto giovane ma già in possesso di una spiccata personalità musicale che si è andata affinando nel corso degli anni, permettendogli di affermarsi come uno dei protagonisti assoluti della scena musicale degli ultimi cinquant'anni, capace di realizzare un nuovo capolavoro all'altezza delle sue cose migliori ancora oggi, con una freschezza e una leggerezza invidiabili.

Sicuramente da considerare tra i migliori dischi dell'anno in corso, e, quindi, album della settimana.

Track Listing

Pebble Dance; Words Unspoken; Graviola; Flower in Aspic; Precipice; Around the Edges; Onich Ceilidh; Belay That; Bitter Aloe; Hawksmoor.

Personnel

John Surman
saxophone
Rob Luft
guitar
Rob Waring
vibraphone
Additional Instrumentation

John Surman: baritone sax; baritone clarinet.

Album information

Title: Words Unspoken | Year Released: 2024 | Record Label: ECM Records


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