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Jon Gordon: Within Worlds

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Jon Gordon: Within Worlds
Che Jon Gordon fosse uno bravo l'avevamo sempre saputo. Dagli studi con Phil Woods al primo premio ottenuto al Monk Award, dai riconoscimenti di colleghi come Bobby Watson ai dischi con musicisti di tutto rispetto del calibro di Mark Turner e Tim Hagans. Purtroppo tutto questo non basta per essere nel catalogo di una major vista la poca attenzione dedicata al genere, così che alla fine non resta che produrre da soli dischi dalla forza impressionante che si rivolgono ad una ristretta cerchia di musicisti ed intenditori.

Dall'iniziale bop Gordon si è poi spostato verso una musica modale dalle tante sfaccettature, ricca di emotività, in una sua dimensione che evita di ricalcare modelli contemporanei come Kenny Garrett o Greg Osby, ma che si pone sullo stesso - alto - livello artistico.

I brani di Within Worlds provengono da quattro sessions, registrate fra il 2002 ed il 2007 ed esplorano situazioni diverse, che vanno dal trio con Gary Versace all'organo e Mark Ferber alla batteria ("Sicily", brano già presente du Witness, album per la Criss Cross del 1996) al quintetto con Ben Monder e Kevin Hays, il tutto con un sapiente lavoro in studio che risulta in una bella omogeneità sonora del materiale scelto da presentare.

Un paio di composizioni sono riprese da produzioni precedenti e l'ascolto comparativo permette di scoprire tesori preziosi da parte di un artista capace di tirare fuori dal cilindro magico nuove sfumature, nuove angolazioni dallo stesso pezzo, reinterpretato a distanza di anni con altri colleghi. Un bell'esempio è "Witness", sull'omonimo album un brano dall'aspetto quasi free e qui invece eseguito con molto lirismo che trasuda da un tema diventato maggiormente preciso e riconoscibile. Grande l'esecuzione di "Within Worlds", lunga piú di dieci minuti ma senza un secondo di troppo.

I tre brani finali, di cui due eseguiti in trio senza contrabbasso con Ben Monder e Billy Drummond, sono una riflessione sul tema della libertà - Suite-Notes on Freedom - così caro ai pionieri americani ed agli artisti, con un appunto sul fascismo che musicalmente si distingue dal resto del disco: un brano dal volume sonoro alto, screziato, che lascia agli ascoltatori il compito di comprenderlo come meglio credono.

Gordon si conferma come uno dei grandi sassofonisti contralto contemporanei, che poco guarda alle pressioni del mercato. La sua è una musica dalle caratteristiche precise, che si muove in una giungla in cui certe doti non sempre vengono riconosciute come si dovrebbe. È rispettoso della tradizione tuttavia capaci come pochi di rinnovarla dall'interno, in questo più vicino alla genialità che all'artigianato, forte di una personalità che proietta una dimensione precisa su quello che fa, anche quando, come su questo disco, le formazioni ed i musicisti cambiano da un pezzo all'altro.

Track Listing

Joe Said So; Visit; Havens; Within Worlds; Sicily; Twilight Soul (Outsider); Notes on Fascism; Witness; New Eyes.

Personnel

Jon Gordon
saxophone, alto

Jon Gordon: alto sax, soprano sax; Ben Monder: electric guitar; Billy Drummond: drums; Kevin Hays: piano; Joe Martin: bass; Bill Stewart: drums; Gary Vercase: organ; Bill Campbell: drums; Mark Ferber: drums.

Album information

Title: Within Worlds | Year Released: 2008 | Record Label: ArtistShare


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