Il flautista genovese Michel Balatti, membro di gruppi assai rinomati in ambito folk quali Birkin Tree e Liguriani, dedica questo primo album a suo nome a una perlustrazione decisamente accurata del repertorio popolare irlandese, antico ma anche a noi più prossimo, senza disdegnare brani americani e svedesi (uno a testa) e un poker di sue composizioni originali, ovviamente in linea con l'assunto generale, nel corso degli anni ampiamente approfondito sul campo.
Per farlo, si accompagna a un suo fidatissimo coéquipier in seno a entrambi i gruppi citati, Fabio Biale, e al chitarrista scozzese Michael Bryant, ospitando in brani sparsi la flautista Nuala Kennedy (della cui band Bryan fa parte) e la specialista di concertina Caltlin Nic Gabhann, entrambe irlandesi, nonché l'arpista milanese Elena Spotti.
Episodi più incalzanti (i due che aprono il disco, per esempio) si alternano ad altri a briglia più allentata, utili a prendere fiato, in un'alternanza che attraversa di fatto tutto il lavoro, il cui rigore filologico, unito all'indubbia maestria tecnico-sintattica sfoggiata sul versante esecutivo, rappresenta l'elemento di maggior pregio.
Track Listing
The Cloon; The Price of My Pig; Coleman's March; For Johnny; Over the Edge;
Swedish Waltz; The Humours of Giulia; Eleanor Plunkett; Harvest Moon; The Air
Tune; Agata.
Michel Balatti: flauti; Michael Bryan: chitarra; Fabio Biale: pianoforte, bodhran
(tamburo a cornice irlandese); Caltlin Nic Gabhann: concertina; Elena Spotti;
Nuala Kennedy: flauto.
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Ecumenico ma (abbastanza) esclusivo, non sopporta la musica – e l’arte in generale – di routine, rassicurante e dozzinale, preferendo, se proprio deve, il brutto all’inutile. Un ideale spaccato dei suoi amori musicali (che non si limitano al jazz; e più o