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Delfeayo Marsalis: Sweet Thunder

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Delfeayo Marsalis: Sweet Thunder
"Un così dolce tuono," così Shakespeare descrive le parole di Otello per conquistare la bella Desdemona e così Duke Ellington volle intitolare la nuova suite (1957) dedicata ai personaggi del Bardo. "Such Sweet Thunder," realizzato in stretta collaborazione con Billy Strayhorn, è uno dei suoi lavori più belli e rientra fra i risultati più preziosi del jazz orchestrale nel Novecento. Mezzo secolo dopo Delfeayo Marsalis ha deciso di licenziare un album nel quale rilegge la famosa suite per un organico ridotto e con un'eccellente miscela di rispetto e innovazione.

Trombonista versatile e di grandi qualità, è più noto come produttore, ruolo nel quale ha recuperato i metodi tradizionali di registrazione del contrabbasso, restituendo allo strumento il suo colore più caratteristico e riassumendo l'operazione nella frase «To obtain more wood sound from the bass, this album was recorded without usage of the dreaded bass direct», che troviamo stampata in moltissimi dischi dei fratelli Wynton e Branford. E' anche molto impegnato nel sociale, operando con i giovani nel suo Uptown Music Theatre di New Orleans.

Tornando a Sweet Thunder, la prima cosa che colpisce è la capacità di Delfeayo nel catturare sonorità e colori dell'orchestra di Ellington pur disponendo di un organico che varia, ma non supera mai i nove elementi. Un risultato che ottiene chi ha capito davvero i segreti della scrittura ellingtoniana, il movimento delle voci interne, i giochi timbrici e le note essenziali per definire l'armonia del Duca.

Così anche i brani più fedeli all'originale ne escono trasfigurati per i diversi equilibri nell'organico e le differenti personalità dei solisti. Spesso poi dai presupposti, musicali e testuali, delle composizioni di Ellington (e Strayhorn...) nascono sviluppi che appaiono del tutto naturali e convincenti. Pazzia e potere sembrano stimolare molto Delfeayo, che spinge Victor Goines (Madness in Great Ones) e Branford (Sonnet for Caesar) in emozionanti improvvisazioni che sforano nel free senza alcun senso di incogruità. Star Crossed Lovers, dialogo fra Giuletta e Romeo, nell'originale interpretati da Johnny Hodges e Paul Gonsalves, qui rivive nelle note di Delfeayo e Mark Gross, col prezioso sostegno di Mulgrew Miller al pianoforte. Il magniloquente blues d'apertura è impreziosito dai notevoli assolo dei fratelli Marsalis. Il leader eccelle nei passaggi con sordina plunger e affronta il conclusivo Circle of Fourths, una cavalcata attraverso tutte le tonalità, prendendo il posto di Gonsalves e convincendo in un tour de force ancor più impressionante se affidato a uno strumento in teoria meno agile come il trombone.

L'incontro con i testi classici fa parte della natura dei figli di Ellis Marsalis, testimoniato da tanti lavori di Wynton con la Lincoln Jazz Orchestra, da Foosteps of Our Fathers di Branford e ora da questo notevole Sweet Thunder di Delfeayo.

Track Listing

Such Sweet Thunder; Sonnet for Sister Kate; Sonnet to Hank Cinq; Half the Fun; Up & Down, Up & Down; Madness in Great Ones; Star-Crossed Lovers; Sonnet in Search of A Moor; The Telecasters; Sonnet for Caesar; Lady Mac; Circle of Fourths.

Personnel

Delfeayo Marsalis: trombone; Branford Marsalis: soprano saxophone; Jason Marsalis: drums (2, 6, 8-10, 12); Winard Harper: drums (1, 3-5, 7, 11); Tiger Okoshi: trumpet (1, 3, 5, 6, 10,11); Mark Gross: alto saxophone, tenor saxophone; Victor Goines: soprano saxophone (2, 5, 6, 8, 11,); Mark Shim: tenor saxophone (3,12); Jason Marshal: baritone saxophone; Mulgrew Miller: piano (1, 7, 9); Victor "Red" Atkins: piano (3-6, 8, 11, 12); Reginal Veal: bass (1); David Pulphus: bass (3, 4, 7, 9, 10); Charnett Moffet: bass (5, 6, 8, 11, 12).

Album information

Title: Sweet Thunder | Year Released: 2011 | Record Label: Troubadour Jass


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