Kirk Knuffke: Arms & Hands

Grande ammiratore di Mark Helias e di Bill Goodwin e collaboratore in alcuni dei loro progetti, il trombettista Kirk Knuffke, è riuscito nell'intento di farli suonare per la prima volta insieme in Arms & Hands, album al quale collabora un'altro eroe del leader come il sassofonista Daniel Carter. Knuffke è musicista atipico e trasversale, impossibile da catalogare, te lo ritrovi alle prese con i field recordings di Alan Lomax e con classici "out" scritti da Albert Ayler, Ornette Coleman o Steve Lacy; impegnato ad esplorare con il pianista Jesse Stacken i lavori meno noti di Thelonious Monk e Duke Ellington o frequentare assiduamente le conduction di Lawrence "Butch" Morris.

Il suono della sua cornetta, purissimo, luccicante, soffuso, intenso, essenziale, naif condensa e riflette in maniera unica questa visione ampia e diversificata delle cose musicali. Arms & Hands è album costruito su ben quindici form songs ma il risultato è altra cosa rispetto alla rigidità formale della sua struttura. Vi si respira a pieni polmoni un'aria di libertà non solo interpretativa ma connaturata al processo stesso di scrittura, che permette di rendere mobili se non aperti i confini dei singoli brani.

La coppia Helias-Goodwin combina magnificante diverse soluzioni ritmiche, dai groove percepibili anche se tutt'altro che accentuati, ad una propulsione più eterea e sospesa, fondale perfetto per le evoluzioni quasi spiritate del leader. La chiusura dell'album con "Thanks a Lot" un classico del country, unico brano non originale reso con grazia superba e spirito d'avventura, è il gioiellino conclusivo di un album con i fiocchi.

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