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Antoine Berjeaut: Moving Cities
ByDal punto di vista concettuale, le "Moving Cities" non sono solo Chicago e Parigi, ma tutte quelle metropoli scosse dalla globalizzazione che, come il disco dimostra attraverso la musica, incide anche sui paesaggi sonori urbani e suburbani: le città non sono più agglomerati statici ma processi in continuo divenire, così come le identità e le culture che le attraversano in ogni istante. Un concetto che nel disco viene trasmesso musicalmente attraverso ritmi frenetici, scosse di rumorismi, cambi di tempo, sospensioni oniriche, alternanza fra luminosità acustica e oscurità elettronica e progressivo collasso di ogni possibilità di strutturazione melodica (emblematico da questo punto di vista è il passaggio dalla traccia d'apertura "Triple A," fondata su un groove drum&bass ben definito e dilatato a tratti dalle incursioni scintillanti ai fiati di Berjeaut e di Julien Lourau, alla penultima traccia "Out Seven," assordante collage di samples digitali e di beat elettronici confezionati dalla coppia Arnaud Roulin-Lorenzo Bianchi Hoesch e tenuti insieme dal duttile basso di Paul che riempie le stasi e fa da collante). Uno degli elementi che lascia certamente il segno è il flusso di sonorità post-wave generato dalle chitarre di Matt Gold e Guillaume Magne, che suonano come se avessero in mano degli strumenti percussivi con cui nutrire il già fitto intrigo sonoro intrecciato dalle conversazioni impossibili fra le correnti magnetiche spirate dalla tromba di Berjeaut e le pulsazioni rap-tribali scatenate dalla batteria di McCraven, solo apparentemente inconciliabili nel loro essere devoti l'uno alla sottrazione (Berjeaut) e l'altro al riempimento (McCraven): Berjeaut disperde le sonorità e apre spazi di improvvisazione che McCraven è abile a cogliere e plasmare dando voce anche agli altri strumenti. Ne conseguono brani come "Shadows," "The New Untitled (Potomac Avenue)" e "Twelwe Donkeys," viaggi nell'abisso che avvolgono in atmosfere care ai Weather Report di Mysterious Traveller, ai Cure di Pornography e al Flying Lotus di Until the Quiet Comes.
Siamo lontani anni luce dal suono puro e bello del jazz di stampo europeo così come dal minimalismo di Steve Reich e di Philip Glass. Quello che Berjeaut e McCraven dimostrano con Moving Cities è che il jazz contemporaneo non può che essere come le metropoli post-moderne in cui viviamo: instabile, trasformativo, profondamente meticciato.
Track Listing
Triple A; Shadows; JP's Beats; The New Untitled (Potomac Avenue); Twelve Donkeys; Down the Clipper; Lost and Found; Lourau's Loop; Sci-Fi; Outro; Out to Seven [Digital Bonus Track]; Diggin the White Room [Digital Bonus Track].
Personnel
Antoine Berjeaut
trumpetAntoine Berjeaut: trumpet; Makaya McCraven: drums; Julien Lourau: saxophone; Arnaud Roulin: synthesiser; Lorenzo Bianchi Hoesch: live electronics, effects; Guillaume Magne: guitar; Matt Gold: guitar.
Album information
Title: Moving Cities | Year Released: 2019 | Record Label: I See Colors
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About Antoine Berjeaut
Instrument: Trumpet
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