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Mauro Grossi
ByUn lavoro di un'intensità quasi insopportabile. Brecker trasporta il suo dramma in ogni nota che suona. Ci sono dei brani in cui pare non voglia lasciare niente di non detto. Ed è la passionale celebrazione della vita e della disperazione a volte sorda altre volte urlata. Non ci sono parole per il gruppo ma se potessi avere a disposizione il più iperbolico dei superlativi, oltre che per il leader, lo userei per DeJohnette. Sono sicuro che questo disco rimarrà nei capolavori della storia del jazz. Brecker è il più importante esponente del sax tenore post-Coltraniano dei nostri tempi.
02. Brad Mehldau - Day is Done
Un musicista con una poetica fresca e piena di grandi contrasti, grandi luci e ombre. Perfetto nell'esecuzione ed inventivo nelle soluzioni, apertamente riferito a Tristano (bravo Brad!) possiede un eccellente tempo ma non un grande swing. Inoltre il suo pianismo ha i colori tetri e gli accordi sporchi della musica Yiddish (non so se è ebreo... ma che differenza può fare?).
03. Herbie Hancock - River
Il vecchio leone, il maestro di tutti i maestri colpisce ancora: profondità, sintesi, efficacia, sensualità e mistero. L'ellingtoniana "Solitude" è un numero di magia nera musicale. Anche Joni Mitchell più invecchia più diventa gigantesca. Sorprendente Tina Turner. Incommensurabile Shorter!
04. Maria Schneider - Allegresse
E’dall'81 che mi occupo di Big Bands (mi vergogno a dire quanto materiale possiedo) ma questo CD è uno dei rarissimi in cui la Big Band (compagine ad altissimo rischio luogo comune di gigionerie, inflazionata e dalle soluzioni tecniche spesso prevedibili) nelle mani della grande Maria commuove come Puccini, come Ravel. "Hang Gliding" è un capolavoro assoluto di musica a programma. Ave Maria!
05. Heiner Goebbles - Surrogate Cities
Impressionante, ridondante, opulento, sfacciato, coraggioso ed innovativo. Un grande della nuova musica colta, un frullatore di tutte le musiche. 10 e lode alla vocalist.
06. Dianne Reeves - The Best
Premetto che la seguo dai primi anni '90. Per me The Best è lei. La mia cantante ideale, gattina e leonessa, tenera e selvaggia, ortodossa e non. Una fontana di emozioni qui in "compilation".
07. Gil Evans - The Individualism of
Non aggiungo niente. Mi inchino.
08. Wynton Marsalis - Black Codes from the Underground
Disco fatto da Wynton a 25 anni. Uno dei migliori in assoluto per quintetto post Hard-Bop. Per me è "musica classica".
09. Carla Bley - 4X4
Ma potevo sceglierne uno a caso nella discografia. Grande, grandi tutti, vecchi e nuovi. Una menzione speciale per Larry Goldings.
10. Maurice Ravel - Quartetto d'Archi
Ma anche stavolta potrei tirare a sorte su l'opera omnia (che staziona da sempre vicino al CD player).
Foto di Dario Villa
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