Home » Articoli » Album Review » Guillermo Bazzola: Lost & Found

2

Guillermo Bazzola: Lost & Found

By

Sign in to view read count
Guillermo Bazzola: Lost & Found
La musica di Kenny Wheeler serba una nicchia preziosa di estimatori pari alla sua qualità e originalità. Il chitarrista di origine argentina Guillermo Bazzola apparecchia questo degno omaggio al compianto trombettista, penetrando nella sua personalità con sensibile attenzione, con rispetto e delicatezza. Bazzola, nato e cresciuto in Argentina, si è trasferito nel 2002 a Madrid, dove svolge intensa e apprezzata attività musicale e didattica. Tra le sue collaborazioni, ricordiamo quelle con Franco D'Andrea, Conrad Herwig e David Friesen. Registrato a Buenos Aires nel 2018, questo è un lavoro a cui il chitarrista tiene in modo particolare. Ascoltandolo, se ne intendono le ragioni. Motivi che in primo luogo sono squisitamente affettivi ed empatici, ancora prima che musicali o artistici: "Questo lavoro non intende essere altro che un atto d'amore," dice lo stesso Bazzola, ricordando come la musica di Wheeler, da quando la scoprì nel 1979, da diciassettenne, abbia lasciato in lui un segno profondo.

Una chiave di lettura sta già nel titolo e nel sottotitolo del CD, rispettivamente Lost & Found e Some Thoughts On Kenny Wheeler. Perduto e trovato, come la musica di Wheeler, che sembra sempre sul punto di perdersi nei meandri di un andamento per nulla prevedibile, rapsodico, in bilico tra eteree linee astratte, ma che trova una chiave, si ritrova dentro un proprio filo logico, in disegni e contrappunti di coerenza mirabile. Nell'omaggio di Bazzola, tutto è condotto nella forma di alcuni pensieri, che hanno la capacità di entrare nell'indole più autentica del trombettista.

Nei dieci brani, tutti firmati dal chitarrista, traspare di Wheeler la vena malinconica, eppure sempre così ricca di dettagli e umori. Intensa, attraversata con discrezione da splendidi contrasti, da sfumature espressive, da riflessi e riflessioni di natura profonda, incantata. Motivi che traspaiono già dalla bella fotografia di Carlos Pagés in copertina, dove le linee scure, sottili e nette dei giunchi che emergono dall'acqua, intricate come disegni astratti, spiccano sui riflessi di luce velati della superficie fluida.

Il brano che porta lo stesso titolo del CD, posto nel cuore del lavoro, è uno dei più rappresentativi, con i suoi undici minuti che lo collocano decisamente sopra alla durata media degli altri pezzi. L'introduzione della chitarra in solitudine, poco più di un minuto, dà il clima e offre l'esempio dell'adesione all'universo di Wheeler: il tema melodico è immerso in una progressione armonica tipica della sua musica, un fondale in delicata ed enigmatica mutazione. L'esposizione vera e propria mette in luce la qualità dei due fiati, il sax tenore di Natalio Sued e l'alto di Rodrigo Dominguez, cui si intreccia il lavoro di contrappunto della chitarra. I soli che seguono, dei due fiati e della chitarra, sono tra i più ispirati dell'album.

Il modello principale cui fa riferimento l'organico strumentale di questa ben coesa e affiatata formazione è un formidabile quintetto di Wheeler, che nel 1977 registrò l'album Deer Wan. Oltre alla straordinaria coppia ritmica di Dave Holland e Jack DeJohnette (nata qualche anno prima sotto l'egida di Davis), al tenore e soprano di Jan Garbarek, c'era John Abercrombie alla chitarra: uno dei punti di riferimento di Bazzola, insieme all'imprescindibile maestro Jim Hall. Ma in questo caso, nell'organico il chitarrista ha scelto di omettere la tromba, abbinando due ance. Scelta saggia, che sottolinea il carattere inimitabile dell'originale.

Sebbene la personalità musicale di Wheeler e i suoi metodi compositivi impregnino questo lavoro, emerge spesso, con franca discrezione, l'impronta elegante del chitarrista, in particolare nei brani il cui titolo stesso rivela un atteggiamento umano ed emotivo: "A Smile For Kenny," "Melancholy," "Farewell." "Un poco más de tiempo" è l'episodio più astratto e libero dell'album: introdotto dal duetto di sapore tristaniano dei due sax, mette in risalto l'intensità espressiva e l'interplay del quintetto.

Album della settimana.

Track Listing

Celebration; Eternal Rain; A Smile for Kenny; Interwaltz; Lost & Found; Un poco más de tiempo; Melancholy; K.W.; Farewell; Universe.

Personnel

Additional Instrumentation

Rodrigo Dominguez: saxophone, soprano.

Album information

Title: Lost & Found | Year Released: 2020 | Record Label: Gnu Town


Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Groove Junkies
Ben Patterson Jazz Orchestra
Live in Chicago
Gustavo Cortinas

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.