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Loren Stillman: It Could Be Anything

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Loren Stillman: It Could Be Anything
Una sorta di Francesco Cafiso d’oltreoceano ante-litteram (ha debuttato a quindici anni nientemeno che per la Soul Note) il contraltista Loren Stillman, ora ventiseienne, ha nel corso degli anni ricevuto una serie impressionante di riconoscimenti e attestati di stima, ma soprattutto ha coltivato interessi e frequentazioni che hanno contribuito al consolidamento di una visione musicale ad ampio respiro.

Il riferimento principale può essere individuato in un mainstream moderno e attualizzato, lontano però dai furori muscolari ed esibizionisti dei cosiddetti giovani leoni ed altrettanto equidistante dalla sconfinata lista di discepoli o pseudo-discepoli parkeriani. Nella musica di Stillman vi è grande attenzione verso l’aspetto compositivo (efficace antidoto contro l’effetto blowing session), una intelligente valorizzazione delle risorse complessive del gruppo, l’assidua ricerca di una identità sonora originale e riconoscibile, una libertà improvvisativa raramente riscontrabile in questo ambito stilististico.

E poi c’è la voce del suo sax alto, in bilico tra flautate ombreggiature e linee secche e taglienti alla Lee Konitz, forte di un fraseggio sempre in assoluto relax, che gioca di souplesse anche sui repentini salti di ottave o sugli improvvisi scarti metrici. It Could Be Anything è un lavoro di spessore, le composizioni possiedono architetture sofisticate pur mantenendo l’attenzione spesso rivolta agli aspetti melodici, con un lirismo di fondo che emerge anche nei passaggi più obliqui.

Di grande importanza l’apporto degli altri musicisti: Hirshfield è batterista ormai di assoluto livello, Scott Lee garantisce dinamismo propulsivo e arricchisce l’album con due splendide composizioni. Ma la sorpresa è Gary Versace: noto al pubblico per essere il bollente organista della touring band di John Scofield, lungo le dieci tracce del CD si rivela pianista asciutto, essenziale, armonicamente sofisticato, partner ideale per le complesse evoluzioni solistiche di Loren Stillman.

Track Listing

01. Evil Olive - 07:30; 02. Noushka Foo - 05:12; 03. A Common Thread - 09:50; 04. Gnu - 04:21; 05. Vignette:Ghost Town - 01:59; 06. Drawn Inward - 06:29; 07. Old San Juan - 06:51; 08. A Simple Phrase - 02:26; 09. I Don't Know What We're Doing - 06:10; 10. It Could Be Anything - 07:08. Tutte le composizioni sono di Loren Stillman tranne i brani #9,10 di Scott Lee.

Personnel

Loren Stillman
saxophone, alto

Loren Stillman (sax alto); Gary Versace (piano); Scott Lee (contrabbasso); Jeff Hirshfield (batteria).

Album information

Title: It Could Be Anything | Year Released: 2006 | Record Label: Fresh Sound New Talent


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