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Gaia Mattiuzzi: Inner Core

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Gaia Mattiuzzi: Inner Core
Progetto composito e ambizioso questo Inner Core, creatura della cantante Gaia Mattiuzzi alla testa di una formazione cangiante, paritetica fin dal momento della composizione—a parte il batterista Enrico Morello tutti i membri sono anche autori di un brano—e nel quale vengono stravolti i ruoli classici (esemplare come il contrabbasso di Gabriele Evangelista prenda più volte la parte di prima voce e duetti a più riprese con la cantante).

Il disco si apre con un brano di Phil Miller su testi di Robert Wyatt, interpretato dalla formazione-base—accanto alla Mattiuzzi il pianista Alessandro Lanzoni, Evangelista, Morello e Alfonso Santimone all'elettronica—che inizia con atmosfere liriche e nitide, che si fanno acide e oniriche con l'ingresso dell'elettronica. Simile lo sviluppo del successivo "The Way of Memories," di Achille Succi su testi tratti (come quasi tutti gli altri brani) dalla raccolta di poesie Chamber Music di James Joyce; qui però, oltre all'intervento straniante dell'elettronica, svolge un ruolo importantissimo il contrabbasso, sia all'archetto che con un potente pizzicato, prima che la voce della stessa Mattiuzzi venga rielaborata e diffusa dall'elettronica. Il ritorno all'acustico, con un solido lavoro della ritmica, conclude il viaggio.

"About the End of Love," di Lanzoni, parte invece già da atmosfere elettroniche—qui prodotte da Wanja Slavin—ma prende poi tutt'altro colore con il dissonante assolo del pianista accompagnato dalla ritmica. Dopo un paio di cambi di scena, la conclusione arriva come una quieta risoluzione di un breve ma intenso crescendo dinamico. In "From Dawy Dreams," condotto in quartetto, il protagonista è Evangelista: autore del brano, lo introduce duettando con la cantante e lo conclude in assolo.

"The Last Flower in My Earth," firmato dalla Mattiuzzi qui autrice anche dei testi, è il brano più diverso dagli altri e in modo più marcato caratterizzato dall'elettronica— condotta stavolta da Ludwig Wandinger, con Elias Stemeseder al sintetizzatore—che sull'intensa spinta della ritmica opera sulla voce e sul sax tenore di Philipp Gropper, autore in buona parte del brano di screziature coloristiche e interventi poco classicamente jazzistici. In "Riding a Photon" la Mattiuzzi si esprime in modo evocativo ed etereo, mentre Santimone, autore anche del brano, interviene innalzando in spazi siderali anche il lavoro del trio. "Winds of May" è un'improvvisazione della cantante con Grischa Lichtenberger all'elettronica e di nuovo Gropper al tenore, che riprende in parte, scarnificate, le atmosfere di "The Last Flower in my Earth," concludendo in sottrazione e dissolvenza l'album.

Disco dal suono modernissimo e dall'equilibrio sorprendente—tra voce e strumenti, acustica ed elettronica, jazz e contemporanea—ancor più se si considera i mutamenti di atmosfere e di organico che si susseguono di brano in brano.

Track Listing

Colyx; The Way of Memories; About the End of Love; From Dewy Dreams; The Last Flower in My Hair; Riding a Photon; Winds of May.

Personnel

Additional Instrumentation

Wanja Slavin: elettronica; Elias Stemeseder: synth;

Album information

Title: Inner Core | Year Released: 2022 | Record Label: Aut Records


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