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Massimo Barbiero: In Hora Mortis

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Massimo Barbiero: In Hora Mortis
Torna con un "disco in solitudine" Massimo Barbiero—forse il percussionista italiano che più frequentemente affronta questo difficile tipo di performance—e lo fa nel suo stile, a partire cioè da ispirazioni extramusicali e producendo delle narrazioni compiute, mai astratte e frammentarie. Come spesso gli accade, l'ispirazione viene dalla letteratura: stavolta il riferimento diretto è a Thomas Bernard, dal quale vengono tratti i titoli sia dell'album (In Hora Mortis è una raccolta di poesie dello scrittore austriaco, uscita nel 1958), sia di molti brani, ma che soprattutto informa lo spirito riflessivo e intimo della musica, a dispetto del suo essere realizzata esclusivamente con elementi percussivi, oltre a un misurato impiego di elettronica.

Barbiero opera infatti con un vasto apparato di strumenti e oggetti: dalla batteria al vibrafono e alla marimba, passando per il bodhrán, tamburo a cornice di origine irlandese, gong e varie percussioni, tra cui un sintetizzatore. Nel corso degli undici brani (ma l'ultimo è una diversa versione dell'iniziale) l'artista piemontese alterna gli strumenti, talvolta di traccia in traccia, talaltra anche nel corso del medesimo brano; non mancano alcuni raddoppiamenti, operati grazie all'elettronica—per esempio in "Il freddo" il vibrafono è accompagnato da un ondeggiante bordone, ma anche sporadici interventi di piatti e gong.

Se il clima, come da tema e da riferimento letterario, è meditativo e narrativo, il modo in cui gli viene data vita si basa fondamentalmente su due parametri: quello timbrico e quello melodico. È infatti la grande varietà di colori dei suoni sulla propria tavolozza che permette a Barbiero di dipingere quadri compiuti: ora si tratta di prolungate e soffuse meditazioni alla batteria, come in "Colpi d'ascia," ora invece di contrappunti tra varie fonti, come ne "Il respiro"— ove anche le variazioni ritmiche fanno la loro parte —, o di scintillanti riflessioni al vibrafono, come in "La fornace." Quel che sempre risalta sono comunque i suoni e le loro talvolta anche sottili mutazioni: suoni che brillano all'ascolto come in una notte stellata e che—intrecciandosi, contrapponendosi, giungendo all'ascoltatore nella loro potenza comunicativa—vanno a comporre dei quadri compiuti dal punto di vista sia formale, sia narrativo.

Disco di grande suggestione e di fruibilità insospettabile per un solo di percussioni.

Track Listing

Il respiro; Ghiaccio; Il freddo; Gelo; La cantina; Il lago; Colpi d’ascia; La fornace; Alzandosi; I mangia a poco; Il respiro (alt. vers.).

Personnel

Additional Instrumentation

Massimo Barbiero: marimba, vibrafono, bodhrán, gong, Ableton, wavedrum, percussioni.

Album information

Title: In Hora Mortis | Year Released: 2022 | Record Label: Autoprodotto


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