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Matteo Mosolo, Flavio Zanuttini: Half Black Half White Half Yellow. Suite For Charles Mingus
ByL'autore del progetto è il contrabbassista Matteo Mosolo, che per Mingus ha un'antica e smisurata ammirazione e che ha colto l'occasione del centenario per dedicarsi alla sua musica, ripercorrendola sulla traccia della vita dell'artista di Nogales: i nove brani in cui sono suddivisi i quarantadue minuti del disco scandiscono infatti la sua esistenza così com'egli stesso la racconta nella sua celebre autobiografia Peggio di un bastardo, a partire dalla sua infanzia a Los Angeles ("Under Watts Towers" fa riferimento alle singolari costruzioni che vi stava realizzando l'artista italiano Simon Rodia) fino alla morte a Cuernavaca ("A Beach Full of Whales" richiama il mitico episodio delle cinquantasei balene spiaggiate il giorno della morte del cinquantaseienne contrabbassista). Ma la presenza al fianco di Mosolo del trombettista Flavio Zanuttini è però tutt'altro che casuale: non solo i due si conoscono fin da giovanissimi e hanno condiviso ascolti, studi, produzioni, ma fu proprio Zanuttini a far conoscere Mingus a Mosolo. Il che spiega la superba intesa che i due mostrano per tutta la durata del lavoro, di fatto un dialogo talmente stringente da lasciare stupefatti.
La musica è, in buona sostanza, originale, ma fa amplissimo uso di ispirazioni e temi tratti da alcune delle principali composizioni di Mingus, da "Wednesday Night Prayer" ad "Haitian Fight Song," da "Fable of Fabous" a "Phitecantropus Erectus," fino a "Goodbye Pork Pie Hat," una originalissima "variazione" della quale funge da omaggio a uno dei più importanti compagni di strada di Mingus in "Theme for Eric Dolphy." Il complesso assemblaggio, che lascia ampi spazi per assoli ora lirici, ora liberi, fa sì che i brani "suonino" come se fossero di Mingus anche se, propriamente, non lo sono e che, grazie alla combinazione delle due cose, "suonino" anche benissimo.
A tali felici esiti contribuiscono però soprattutto le performances dei due protagonisti, che non sono da meno della loro già citata intesa: stupefacenti. Entrambi, ai rispettivi strumenti, mutano espressivamente stilemi e finanche suono di episodio in episodio, anche all'interno del medesimo brano: Mosolo passa da far cantare il contrabbasso con suono pieno e profondo a fargli riverberare le corde liberamente fino a suonarlo con l'archetto; Zanuttini, esperto esploratore delle molteplici possibilità espressive della tromba, la suona (benissimo) ora nitidamente a piena voce, ora con sordine, ora modificandone il suono con artifici e modulazioni che ricordano Lester Bowie, il tutto sempre con un preciso e percepibile intento espressivo. In dialogo, e con la telepatica interazione che sfoggiano, i due fanno un uso compositivo della timbrica che è raro trovare a questi livelli.
Se si aggiunge a tutto ciò che i temi sono belli e pur nella loro complessitàperfettamente fruibili, che la suggestione della narrazione cui la musica è ispirata è forte (eccellenti le note scaricabili da un QR Code all'interno della copertina) e che alcuni brani per esempio "A Night in Tijuana" e "Fable of Mingus" operano sull'ascoltatore un coinvolgimento quasi magnetico, si capirà perché questo disco possa essere considerato una vera piccola gemma, tra le cose migliori ascoltate ultimamente.
Album della settimana.
Track Listing
Under Watts Towers; Half Black Half White Half Yellow; Too Black for Beethoven; A Night in Tijuana; Nice of You to Have Come to My Funeral; Fable of Mingus; Theme for Eric Dolphy; Let Children Have Music, Not Noise, Music; A Beach Full of Whales (Ostinato Blues).
Personnel
Matteo Mosolo
bass, acousticFlavio Zanuttini
trumpetAlbum information
Title: Half Black Half White Half Yellow. Suite For Charles Mingus | Year Released: 2024 | Record Label: Caligola Records
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Embracing the Unknown
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About Matteo Mosolo
Instrument: Bass, acoustic
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