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Fabrizio Puglisi e Günter “Baby” Sommer al Mercato Sonato di Bologna
Mercato Sonato
13.12.2021
Quando Fabrizio Puglisi nasceva, nel 1969 a Catania, il tedesco dell'Est Gunter Sommer (Dresda, 1943) era già un esponente di punta del free jazz europeo. Ma fortunatamente in arte le paternità e le filiazioni si possono scegliere; le scuole d'improvvisazione si possono propagare nel tempo e nello spazio, producendo assonanze, adesioni, evoluzioni in musicisti di decenni più giovani e nati in diverse aree culturali. Il pianista siciliano e il batterista tedesco si incontrarono per la prima volta al Goethe-Institut di Palermo nel 2011, suonando nell'Ensemble Curva Minore assieme a Gianni Gebbia, Pasquale Innarella Quartet Quartet, Gaia Mattiuzzi e Lelio Giannetto. Da quella esperienza nacque l'idea di formare un duo che finalmente divenne realtà nel 2013, in occasione di due concerti presso Area Sismica a Forlì ed il Centro d'Arte di Padova. Da allora la loro collaborazione continua a rinnovarsi in varie circostanze.
Al Mercato Sonato di Bologna, di fronte a non molti ma partecipi eletti, i due improvvisatori hanno imbastito una delle loro tipiche performance, rutilanti d'idee e comportamenti musicali. È incredibile la ricchezza armonica, melodica, ritmica e soprattutto timbrica che Puglisi riesce a trarre dal suo pianoforte estemporaneamente preparato con i mezzi più efficaci. Nel praticare questa estensione delle possibilità espressive dello strumento egli è senza dubbio uno degli esperti più creativi nell'ambito dell'improvvisazione jazzistica. Oltre ai momenti di aperta, imprevedibile improvvisazione, non sono mancati però, nella parte centrale del concerto, tre brani di Monk, interpretati con un'allucinazione astrusa, un po' disperata e cupa.
All'altro lato della scena ha fatto riscontro la figura del settantottenne percussionista tedesco, ricurvo su un set batteristico quasi classico, in cui però spiccava la sonorità particolarissima di alcuni metallofoni e membranofoni mirati. La puntualità, la varietà dinamica, la personalità dei suoi interventi, fra delicati sottofondi, propulsive cadenze ritmiche e dirompenti esplosioni di energia, non ha costituito solo un commento pertinente all'azione del comprimario, ma ha rappresentato un'invenzione autonoma, un polo paritario, teso a percorrere direzioni inaspettate, stimolando comportamenti sempre nuovi da parte del partner. L'aspetto teatral-gestuale di stampo dadaista della loro performance si è manifestato in più occasioni, soprattutto nel finale quando lo spazio dell'azione concertistica è stato delimitato da un nastro adesivo bianco snodato da Puglisi, mentre Sommer inginocchiato a terra tracciava ritmi frenetici e ammalianti su una serie di metallofoni circolari.
Quello che più ha stupito nell'improvvisazione della loro performance, quello che è emerso prepotentemente in evidenza in ogni istante, è stata la musicalità assoluta e perenne del loro interplay inventivo; la loro reattività istantanea, il ricorso a idee eccentriche e a mezzi anomali non ha mai prodotto nulla di gratuito, di banale o di cattivo gusto, di smaccatamente effettistico.
Finalmente, dopo anni d'incubazione a causa di vari motivi, proprio ora è stato edito dalla Aut Records il loro CD Elements, che raccoglie incisioni colte dal vivo nel 2013 e 2016. Un documento significativo, che rende l'idea di quale sia la caratura del duo e di cosa possa svolgersi sul palco; è evidente tuttavia che poter assistere dal vivo allo svolgimento di un loro concerto è tutt'altra esperienza. Tra i prossimi appuntamenti, si segnala che il pianista e il percussionista saranno di nuovo assieme al Teatro Tenda di Modena il 18 dicembre, dove si avrà la prima apparizione dell'Orchestra Creativa dell'Emilia-Romagna. La nuova formazione, coordinata dallo stesso Puglisi, vede la presenza di Dimitri Sillato Luminal Luminal, Olivia Bignardi, Achille Succi, Tobia Bondesan, Edoardo Marraffa e Filippo Cassanelli, con ospite appunto Günter "Baby" Sommer.
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