Home » Articoli » Album Review » Steve Lacy - Roswell Rudd Quartet: Early and Late
Steve Lacy - Roswell Rudd Quartet: Early and Late
ByCome tutto il repertorio di quell’album, tre di questi quattro pezzi sono elaborazioni da Thelonious Monk, che i due allora giovani jazzmen veneravano come un guru. L’ultimo invece è firmato da Cecil Taylor.
Al contrabbasso figura Bob Cunningham al posto di Henry Grimes.
“Eronel” (2 takes) e “Think of One” fanno capire di che qualità sarebbe stato il lavoro successivo del tandem, che d’altra parte avrebbe costituito una pietra miliare per tutta la loro carriera.
Steve Lacy e Roswell Rudd hanno incrociato le loro strade per più di quarant’anni, condividendo filosofia musicale, formazione di base, evoluzione artistica (dal dixieland al free in un baleno).
In duo non hanno inciso molto, ma il poco è sempre eccellente, con un picco creativo ineguagliato in Trickles, pubblicato dalla Black Saint nel 1976.
Questo doppio CD documenta, oltre ai reperti storici già citati, estratti concertistici del 1999 e del 2002 registrati ad Amsterdam, Tucson, New York.
La ritmica affidabile, solidissima, è quella dei gruppi di Lacy del tempo: Jean-Jacques Avenel al contrabbasso e John Betsch alla batteria. Dei nove brani, sei sono di Lacy, uno di Rudd (“Bamako”), uno di Herbie Nichols, oltre alla monkiana “Light Blue”.
Il quartetto suona con un relax, una generosità, un’ironia temperata davvero magici. Subito un exploit: in “The Rent” Rudd prende un solo da favola, tutto giocato sull’ottava bassa, con un arco melodico di geniale costruzione pur nei toni grotteschi prediletti. Ecco un genio del trombone incatalogabile, che senza mai prendere velocità boppistica fa pesare note lunghe, deformate spesso dalla sordina e dalla voce, simboli concreti di diversi linguaggi jazzistici.
Di contro, Lacy in queste tracce suona molto “in the tradition”, proprio per contrastare l’espressionismo dell’amico. I suoi assoli hanno la consueta, implacabile logica narrativa, ma stavolta non si polverizzano verso quei sovracuti “animali” cui siamo abituati.
Il brano meno battuto è “Bookioni”, quello più ascoltato è “Bone”, solitamente declamato dalla voce di Irene Aebi e che solo strumentale prende il volo con leggerezza, spontaneità.
Il giusto spazio è concesso agli spot solistici di Avenel e Betsch, eleganti, dinamici.
In sostanza un CD delizioso, vivamente consigliato agli appassionati di Lacy e Rudd.
Track Listing
CD1: The Rent; The Bath; The Hoot; Blinks; Light Blue; Bookioni. CD2: Bamako; Twelve Bars; Bone; Eronel (take 2); Tune 2; Think Of One; Eronel (take 3).
Personnel
Steve Lacy
saxophone, sopranoSteve Lacy: soprano saxophone; Roswell Rudd: trombone; Jean-Jacques Avenel: bass (CD1, CD2#1-3); John Betsch: drums (CD1, CD2#1-3); Bob Cunningham: bass (CD2#4-7); Dennis Charles: drums (CD2#4-7).
Album information
Title: Early and Late | Year Released: 2007 | Record Label: Cuneiform Records
< Previous
Duets
Next >
Take Five With Craig Pilo