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Charles - Grydeland - Wallumrød - Zach: Dans les arbres
ByImprovvisazione estemporanea che sfocia in brevi squarci più strutturati. Ampi riferimenti al minimalismo ed a certe sue modalità espressive. Esplorazione strumentale spinta all'estremo, ma sempre ricca di contenuti musicali, mai fine a se stessa. Musica di origini nordiche (tre dei membri del quartetto sono norvegesi), ma assai distante dalle atmosfere tipiche di quell'area. Composizioni, ammesso che si possano definire così, molto libere nella forma e che sembrano piuttosto esplorazioni di stati dell'animo. Suggestioni, più che affermazioni.
Dans Les Arbres è una delle più recenti proposte di casa ECM. Un quartetto che nasce come duo (Grydeland-Zach), cui nel corso del tempo si sono aggiunti anche il pianoforte
di Christian Wallumrød ed il clarinetto di Xavier Charles. Il 14 maggio a Milano, la band ha presentato, in una conferenza stampa seguita da un breve concerto (una improvvisazione di quasi mezz'ora), il suo primo album uscito per l'etichetta bavarese.
Come spesso accade con questo tipo di musiche, la performance dal vivo ha riproposto, più che le composizioni dell'album, il modus operandi del gruppo. Modus operandi che, essendo appunto molto libero ed aperto all'improvvisazione, può anche dare vita a situazioni distanti da quanto proposto nel documento discografico. Se infatti
nel CD tutte le quattro voci strumentali sono ben rappresentate e ben equilibrate, in questa serata la musica ha gravitato in modo particolare intorno alle suggestioni del clarinetto di Charles, che utilizzando la respirazione circolare ha proposto frasi di ampiezza inconsueta, mentre Grydeland (complice forse anche la mancanza di amplificazione) ci è sembrato un po' in ombra.
Più in generale, quello che colpisce maggiormente nel quartetto è il controllo delle dinamiche e della tavolozza timbrica negli sviluppi improvvisati, davvero impressionante. Meno riusciti ci sembrano invece i momenti nei quali l'improvvisazione confluisce in una struttura compositiva. Qui la musica del quartetto muove verso classici crescendo incentrati su semplici pedali, e l'originalità della proposta sfuma in qualcosa di più familiare e consolidato.
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