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Pipe Dream: Blue Roads
ByGià nel corso del tour estivo in Italia del 2019, e nei recenti concerti dello scorso anno, avevamo potuto notare come la fisionomia del gruppo, caratterizzata da un significativo suono d'insieme e da una solida empatia, si fosse ben calibrata su queste coordinate, che offrono un contesto ideale anche agli interventi dei solisti. L'apporto compositivo è frutto di tutti i componenti, che seppure fedeli a una propria impronta, aderiscono a un'idea progettuale, a un'ispirazione comune.
Le strade blu del titolo rimandano a quelle che, nelle vecchie carte stradali degli Stati Uniti, erano le vie secondarie, tracciate con quel colore, che percorrono aree poco frequentate dal traffico, in genere rurali. La definizione Blue Highways è stata usata dall'autore statunitense William Least Heat-Moon per un suo fortunato testo a sfondo autobiografico, pubblicato in traduzione italiana nel 1988 da Einaudi. L'atmosfera "on the road" è senza dubbio tra le caratteristiche della musica di Pipe Dream, ricca di diversioni, di contrasti e orizzonti.
Naturalmente è in prima linea il contributo compositivo di Roberts, impregnato della calma vigile che segna l'attitudine di chi si muove negli spazi poco frequentati, ma ricchi di stimoli, di scoperte, di incontri inattesi. Eloquente in tale senso è il brano "Crew Cut" di Roberts. Dalla sua scrittura scaturisce anche la suite "June 9," formata da quattro brani che offrono un ventaglio significativo delle modalità e degli apporti dei singoli musicisti, con "Extended Human Potentials" affidato al pianoforte, in fitto dialogo con le trame degli altri strumenti, poi con "Living Paradox" che mette in rilievo il trombone di Vignato e il vibrafono di Pasquale Mirra, ancora in contrappunto con l'insieme. Il brano della suite dove la scrittura di Roberts si libra in volo giocoso, tra echi di blues, gospel e country, è "Siamo Ragazzi," con splendidi intrecci tra violoncello, trombone e la voce stessa dell'autore.
Voce che ritroviamo nell'ultimo pezzo della suite, ma anche in "Pretty Boy Tom," nella modalità introspettiva e umbratile tipica di Roberts. Accanto all'apporto del violoncellista, è significativo il contributo di Vignato, compreso in due brani: oltre a "Blue Roads," c'è la felice vena di "The Free Man," sviluppato su un tema solido e solare che scaturisce dagli intrecci liberi di cello, trombone e vibrafono. Vignato, con suoi trentacinque anni il più giovane del quintetto, conferma qui una splendida maturazione, tra le personalità di spicco della propria generazione.
Tre i contributi di Zeno De Rossi, tra i quali spiccano "Tecumseh" e "JMT." Il primo, di sapore e colore blues, ma pure africani, evoca il nome di un eroe della lotta di resistenza dei nativi nordamericani, a cavallo tra Settecento e Ottocento. Il secondo, introdotto da un robusto e spericolato intervento del trombone, è senza dubbio riferito all'etichetta germanica che negli anni Ottanta realizzò i primi dischi di Steve Coleman e Greg Osby, ma pure dello stesso Roberts. "Corale/Restlessness" è il contributo di Giorgio Pacorig, che dall'iniziale atmosfera solenne si dipana tra episodi impetuosi e distensioni serene. Il brano di Pasquale Mirra è il più breve; eloquente e programmatico nel titolo, "Dialoghi Annodati." Sigla la conclusione del CD, con quattro minuti ardenti.
Track Listing
Blue Roads; Extended Human Potentials; Living Paradox; Siamo Ragazzi; Mu Do Rial 4; The Free Man; Tecumseh; Pretty Boy Tom; Mahoning; JMT; Corale / Restlessness; Crew Cut; Ani Emo; Dialoghi Annodati
Personnel
Hank Roberts
celloFilippo Vignato
trombonePasquale Mirra
vibraphoneGiorgio Pacorig
pianoZeno De Rossi
drumsAdditional Instrumentation
Hank Roberts: vocals; Giorgio Pacorig: Fender Rhodes.
Album information
Title: Blue Roads | Year Released: 2022 | Record Label: CAM Jazz
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