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Todd Sickafoose: Bear Proof

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Todd Sickafoose: Bear Proof
Era dai fasti di Tiny Resistors (uscito nel 2008 per la Cryptogramophone dell'amico Jeff Gauthier e che invitiamo a riascoltare per la bellezza che lo ammanta) che il signor Todd Sickafoose non regalava al mondo un nuovo lavoro.

Inneggiato da più voci quale coerente ed intelligentissimo musicista nonché compositore e produttore Sickafoose è stato talmente occupato da non avere avuto tempo per dilettarsi ancora una volta con l'idea che lo ha subito posto all'attenzione del mondo musicale sin dai suoi esordi e cioè quella resa famosa dalla sua prima intervista pubblicata da All About Jazz in cui alla domanda sul cosa fosse la sua musica, lui rispose serafico che, dato che era cresciuto con i dischi del padre che amava Ellington e i Beatles, quello che cercava di far suonare alla sua band era qualcosa come "Black and Tan Fantasy suonata da Lennon e McCartney" aggiungendo poi ...."almeno per una parte del tempo. In seguito, mi sono appassionato a Miles Smiles di Davis (Columbia, 1966), Transition di Coltrane (Impulse!, 1965), The Shape of Jazz to Come di Ornette Coleman (Atlantic, 1959) oltre al minimalismo degli anni Settanta. Inoltre, probabilmente un milione di dischi troppo imbarazzanti da dire ora, la dose necessaria di prog rock, insomma... cose del genere."

Beh, quel particolare cocktail mentale deve essere piaciuto assai, visto che poi gente come Jenny Scheinman, Scott Amendola, Allison Miller, Don Byron, Trey Anastasio, Nels Cline, Ron Miles, Myra Melford, Bobby Previte, Steven Bernstein, Simone Massaron feat. Carla Bozulich, Shane Endsley, John Zorn lo ha voluto accanto per differenti avventure sia in qualità di contrabbassista che come produttore.

E, inutile enumerarli, i diversi riconoscimenti e premi raccolti in pochi anni. Attestati che stanno lì a testimoniare la grandezza qualitativa della sua arte musicale. "Jazz-Indie" ha sentenziato qualche critico influente ma, aggiungiamo noi concordando, con varie sotto-etichette come "modern," "progressive" e tutto ciò che può essere accomunato ad una nuova ed affascinante estetica davvero in linea con le peculiarità della migliore idea di musica contemporanea possibile.

Collaboratore storico di Ani DiFranco, Sickafoose è stato uno dei migliori allievi di Charlie Haden e, prima ancora, di Mel Powell (maestro del California Institute of the Arts già nell'iconoclasta e storica band di Benny Goodman) e crediamo che l'esperienza con la cantautrice di Buffalo che fra il resto continua ancora oggi, sia stata fondamentale per il senso di reale "collettivo" che da allora contraddistingue la sua carriera artistica. Tiny Resistors è forse la migliore esemplificazione della perfetta alchimia mai eterea che il californiano ha sempre cercato di perseguire.

La sua scrittura è davvero variegata e multicolore: struttura e ritmo continuo entusiasmano non poco. Il bello è che il tutto sembra davvero albergare in una sorta di underground più in stile pop (appunto beatlesiano) decisamente affascinante. E quel "Black and Tan Fantasy as played by John and Paul" ha conquistato anche un grande artista come Bill Frisell, al quale molti avvicinano le idee "folk" dei flussi sonori del musicista di San Francisco.

È difficile riuscire a definire esattamente l'atmosfera profondamente creativa e assolutamente fuori dagli schemi delle composizioni di questo Bear Proof. Certo è che pochi oggi al mondo, costruiscono musica "pour l'art" come questo signore. Quello che si ascolta in questo rilassante lavoro inciso "live in studio" è un magistrale climax di strutture sonore avventurose e con un'idea di fondo sempre leggera nonostante la disciplina adottata dalla straordinaria band che produce questo lavoro.

Intensità e classe sono fuori discussione. I movimenti di questi sessantadue minuti —che andrebbero ascoltati senza interruzione, come li ha concepiti l'autore—mostrano una padronanza della materia musicale assoluta da parte di tutti i protagonisti e rendono oltremodo scintillanti le capacità espressive del leader. Si va oltre la classica categorizzazione; del resto, un titolo graffiante come "a prova di orso" (Sickafoose a proposito sostiene che "è un modo per resistere alle crisi e per proteggersi dai momenti difficili") la dice lunga.

In ultim'analisi Bear Proof è un lavoro sorprendente che vive di una grande luce propria e capace di trascinare in un mondo che sembra scomparso fagocitato dagli interessi industriali. Forse oggi, possibile—con queste grammatiche—soltanto appunto nell'underground statunitense. Una suite anticonvenzionale di irresistibile bellezza. Afferma ancora il west coaster: "In California, c'è ancora un ponte che dice GOLD HERE. Lasciate che questi nove titoli di canzoni vi guidino."

Album della settimana.

Track Listing

The Gold Gate; Bent Into Shape; Switched On; Flush; Magnetic North; Boom Bust Startup Ruin; Turns Luck; Prospects; Reverse Fortune.

Personnel

Album information

Title: Bear Proof | Year Released: 2023 | Record Label: Secret Hatch Records


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