Forgas Band Phenomena: Acte V

Quinta prova discografica per l'ensemble Forgas Band Phenomena, settetto guidato da Patrick Forgas, batterista-compositore-arrangiatore francese, già noto nei circuito del progressive e della fusion europea per i suoi trascorsi da "scolaro" della scuola di Canterbury. Forse pochi ricorderanno il suo esordio, nel 1977, Cocktail, con membri di Magma e Zao e la partecipazione del bravo bassista Gérard Prevost. Un tentativo, un po' ingenuo e acerbo, di emulare le gesta di Robert Wyatt e soci. Molto più convincente, invece, il progetto Forgas Band Phenomena, lanciato nel 1997 con l'album Roue Libre. Con questo nuovo collettivo, Forgas dà prova di un autentico talento nel comporre piccole suite a cavallo fra il Jean-Luc Ponty della seconda metà degli anni Settanta, da Imaginary Voyage a Enigmatic Ocean, la Clearlight Symphony del pianista Cyrille Verdeaux e i Caravan più mielosi e orchestrali, rintracciabili ad esempio in incisioni come For Girls Who Grow Plump in the Night o in Caravan and the New Symphonia.

Il risultato è una fusion molto elaborata con continui cambi di ritmo e l'esplorazione di passaggi e scenari musicali sempre accattivanti grazie alla varietà delle soluzioni solistiche che Forgas può mettere in campo, potendo contare su due fiatisti, una violinista, un tastierista e un chitarrista elettrico. Un tappeto policromo di timbri e colori che privilegia sempre lo slancio melodico a vie di fuga non ortodosse. Ebbene, il progetto è andato crescendo in questi anni, toccando il vertice assoluto dal punto di vista dell'ispirazione e dell'esecuzione con Soleil 12, uscito per la Cuneiform nel 2005. Da allora, musicalmente parlando, poco o nulla è cambiato, se non tutta la formazione.

Dopo la pubblicazione di Soleil 12, che ottiene un ottimo successo di critica, Forgas rigenera infatti completamente la band con nuovi musicisti che appaiono negli ultimi suoi due lavori: L'Axe Du Fou del 2009 e, appunto, il presente Acte V. Come dicevamo, la ricetta è rimasta la stessa e specialmente in Acte V si avverte una certa stanchezza e una mancanza di idee nuove. Tutto è straordinariamente "composto," ma manca il groove giusto o l'invenzione che possono far decollare un brano e renderlo unico. Per fortuna che insieme al CD, la Cuneiform ha allegato un DVD che documenta un concerto del settetto al NEARfest 2010 negli Stati Uniti. E qui le cose vanno un po' meglio con la ripresa di cavalli di battaglia come "Soleil 12" e "Éclipse," da Soleil 12, o "Extralucide" dall'omonimo secondo album della band uscito nel 1999.

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