Lila Downs: y La Misteriosa en Paris - Live à FIP

Ne vien fuori un prodotto gradevole quanto commestibile, professionale anche se talora un po' crasso, incline ai facili effettismi e a una qualche ripetitività, esuberante ma con momenti più rilasciati, che non mancano tuttavia di pagare pegno a una certa retorica ("Paloma Negra," per esempio) e/o a una teatralizzazione fin troppo scopertamente cercata (emblematica "La Llorona," che sopra un bel tappeto a corde vede levarsi la vocalità un po' forzata, enfatica, della Downs).

A meritare le maggiori attenzioni sono così gli episodi più "magri," in qualche modo essenziali, tipo "La Martiniana," con fisarmonica e chitarra acustica sugli scudi, o la mollemente danzante "Naila," o, ancora, "Justicia," fragrante per quanto un tantino populistica. Un album, quindi, che sa di festa (a tratti quasi di sagra paesana...) e che come tale può tenere felicemente compagnia nel segno di un più che sostanziale disimpegno.

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