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Sonny Rollins: Without a Song - The 9/11 Concert

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Sonny Rollins: Without a Song - The 9/11 Concert
[La mattina dell'11 settembre 2001 ero in banca e l'operatore fissava lo schermo del pc preoccupato dal crollo della borsa. Sembrava che un aereo si fosse schiantato contro una delle Torri Gemelle. Poi arrivarono le solite telefonate ansiose di madri e fidanzate che non aiutarono di molto la mia comprensione dei fatti. Ci pensò la televisione a fornirmi in diretta il quadro della tragedia. Due cose mi vengono in mente: i disperati che preferivano lanciarsi nel vuoto pur di non bruciare; il dolore delle famiglie, una condanna a vita per loro, lasciati soli da un collettivo umano che, dopo l'omaggio formale, allontana come appestato chi porta dentro un dolore troppo forte per le pratiche di rimozione operate dal gruppo.]

Tutti ricordiamo la figura di uno sfollato per noi speciale, Sonny Rollins, il volto di un anziano nobile e saggio con custodia di sax, caricato in autobus e portato via da una Manhattan in stato di guerra.

Il sassofonista aveva in programma un concerto pochi giorni dopo a Boston e la tentazione di cancellarlo era forte. Un altro uomo della sua età lo avrebbe fatto, stordito dagli eventi. Il vecchio Colossus no, spinto anche dalla moglie Lucille, e due giorni dopo si presentò a un pubblico numeroso con la volontà di elaborare il dolore nel modo a lui più consono, suonando.

Dopo brevi parole introduttive, prive di ogni retorica ma dense di sentimento nel tono della voce, si lanciò in un set vitale, energico. Si poteva pensare a un concerto rarefatto, ballad ai confini del silenzio, dimenticando come lo spirito del blues, radice del jazz, non è autocommiserativo, ma è lotta alla morte con gli strumenti della vita. Gli strumenti di quell'anima bassa, per citare il filosofo Jacques Schlanger, che è il nostro appiglio più forte alla realtà e alla natura.

E il corpo è suono, scuro e possente, che prende forma in "Without a Song", titolo emblematico, ma contraddetto nei fatti dalla melodia che scorre nelle note di Rollins, e anima un'esecuzione brillante, con le percussioni a mettere voglia di muovere le gambe e la ritmica che incalza il leader, impegnato nei suoi celebri trattamenti del tema, fra variazioni, riprese, divagazioni, affondi nel registro grave e volatine d'agilità.

L'atmosfera vira ancor più decisamente verso le isole atlantiche con "Global Warming", un calypso nella tradizione del miglior Rollins, che dà spazio di espressione a Clifton Anderson, trombonista decisamente sottovalutato per la lunga e discreta militanza al fianco di un gigante. Il titolo è segno di una coscienza ecologica e si collega a quella tradizione aperta più di mezzo secolo fa dal "Bikini Blues" di Dexter Gordon. Musica che guarda all'attualità non per piegarsi a manifesto politico, ma per rielaborarla con i suoi più sottili, personali e profondi strumenti espressivi. Il sassofonista si lancia in un assolo lunghissimo, non risparmia energie, anzi suona con baldanza giovanile, come se la serata tirasse fuori tutta la sua voglia di reagire al lutto. Che poi si ritrova in brevi parole di presentazione "we have to try something these days".

Il momento riflessivo arriva con "A Nightingale Sang in Berkley Square", la melodia esposta con grande libertà e spessore emotivo dal sax, mentre Anderson contrappunta citandola in modo diretto.

Without a Song - The 9/11 Concert si chiude con altri due standard, che confermano l'alto livello espressivo del gruppo, la sua coesione, la visione lucida e concisa di Anderson, la brillante capacità di Stephen Scott nell'arricchire ogni assolo di preziose citazioni, l'affidabilità ineccepibile di Bob Cranshaw e Perry Wilson, la fantasia di Kimati Dinizulu.

Il nostro è un mondo che dimentica gli anziani. La nevrotica ricerca del nuovo, porta a richiedere innovazione (quanto reale?) al posto di maturazione. E' da poco uscito un libro che descrive come la mente nell'uomo maturo e anziano divenga più forte. Sonny Rollins, ma anche Dave Brubeck, dimostrano la verità di quest'assunto: le linee generali della loro musica sono consolidate da tempo, la forza espressiva, la capacità di trovare nuovi angoli di visuale e sorprendere con scarti improvvisi, sono i tratti del genio che non merita un frettoloso e superficiale pensionamento.

Track Listing

01. Without a Song (Youmans; Rose; Eliescu) - 16:37; 02. Global Warming (Sonny Rollins) - 15:16; 03. Introductions - 1:00; 04. A Nightingale Sang in Berkley Square (Sherwin; Maschwitz) - 10:58; 05. Why Was I Born? (Kern; Hammerstein) - 16:15; 06. Where or When (Rodgers; Hart) - 12:20

Personnel

Sonny Rollins
saxophone

Sonny Rollins (sassofono tenore); Clifton Anderson (trombone); Stephen Scott (pianoforte); Bob Cranshaw (basso elettrico); Perry Wilson (batteria); Kinati Dinizulu (percussioni)

Album information

Title: Without a Song - The 9/11 Concert | Year Released: 2006


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